Il Tesoro ricorda che il prossimo novembre verranno prescritti i conti dormienti che, secondo alcune stime, ammonterebbero a circa 1,5 miliardi: la prescrizione significa che non saranno più esigibili. Ecco nel dettaglio come 'svegliarli' considerando che, come ha ricordato il Tesoro, si tratta di somme inutilizzate relative a strumenti di natura bancaria e finanziaria, di importo non inferiore a 100 euro, non più movimentati dal titolare del rapporto o da suoi delegati per un tempo ininterrotto di 10 anni decorrenti dalla data di libera disponibilità delle somme.
Cosa sono i conti dormienti
Nella categoria dei "conti dormienti" rientrano quindi, non solo depositi di denaro, libretti di risparmio (bancari e postali), conti correnti bancari e postali, ma anche azioni, obbligazioni, certificati di deposito e fondi d'investimento nonché assegni circolari non riscossi entro il termine di prescrizione. Il termine di prescrizione si applica trascorsi 10 anni da quando le somme, precedentemente non movimentate per altri 10 anni.
Innanzitutto, bisogna fare comunicazione alla banca con cui si conferma la volontà di continuare il rapporto; la comunicazione di cambio di residenza; la richiesta di un libretto di assegni, del saldo del conto corrente, di un aggiornamento contabile o di una copia della documentazione bancaria; un prelievo, un versamento, un pagamento con carta di credito o bancomat.
Non si ritiene 'svegliato' invece:
- il conto in cui è stato fatto l'accredito di un bonifico (ad esempio lo stipendio);
- l'addebito automatico delle utenze (luce, gas, telefono, acqua, ecc.);
- il Rid o altre operazioni automatiche.
La mancata movimentazione di un deposito finanziario o di una polizza assicurativa a tacito rinnovo. Se il titolare di un conto dormiente e' deceduto, gli eredi devono comunicare alla banca il proprio diritto a subentrare come titolari del conto, presentando un certificato di morte e i documenti necessari per le pratiche di successione.