Il ministro degli Affari Europei, Paolo Savona, è indagato dalla Procura di Campobasso per usura bancaria insieme a tutti i vertici di Unicredit dal 2005 al 2013. Tra i 23 iscritti nel registro degli indagati dal pm Rossana Venditti risultano quindi anche l'attuale ad di Leonardo, Alessandro Profumo, e Fabio Gallia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Cassa depositi e prestiti. All'epoca dei fatti, Savona era presidente di Banca di Roma, istituto poi confluito in Unicredit. La banca è accusata di aver applicato tassi usurari a Engineering Srl, un'azienda installatrice di parchi eolici.
"Per ora c’è solo una richiesta di proroga indagini", spiega il Quotidiano del Molise, "la persona offesa è una società facente capo ai fratelli Pietro ed Angelo Santoro, ex presidente dell’Acem Molise e Vice Presidente dell’Associazione Nazionale Imprese Edili Manifatturiere. La società di capitali con un fatturato milionario fino a qualche anno fa, con sede legale a Campobasso, nel passato ha realizzato diversi ed importanti parchi eolici in Molise, in Puglia e in Campania anche per conto della Erg della famiglia Garrone. L’avvocato Luigi Iosa, tra i massimi esperti in Italia in diritto bancario penale, nel 2017 ha curato e depositato l’articolata denuncia dalla quale è scaturita l’inchiesta penale condotta dal pm Rossana Venditti. Già nel passato l’avvocato Iosa portò in Molise il processo penale a carico del noto banchiere Gianpiero Fiorani. I fatti per ora contestati dalla Procura di Campobasso vanno dal 2005 al 2012".
In questa inchiesta c’è il gotha della finanza italiana, in particolare ex vertici della Banca di Roma, ora Unicredit", scrive La Stampa, "secondo quanto ricostruito dall’avvocato Luigi Iosa, la Engineering avrebbe subito, su propri conti correnti e anticipi fatture, l’applicazione di tassi usurai. La denuncia, comprensiva di una consulenza tecnica, è stata presentata a giugno 2017. Successivamente il pm, Rossana Venditti, ha nominato un suo consulente iscrivendo il 19 gennaio 2018 nel registro degli indagati 23 persone, tra vertici e manager dell’istituto di credito. Rilevato, dunque, che il 19 luglio sarebbe scaduto il termine di sei mesi dall’iscrizione nel registro degli indagati e che entro questo termine le indagini preliminari non si sarebbero concluse, il pm ha chiesto al gip la proroga di sei mesi delle indagini".