Dopo 8 anni di commissariamento, la Grecia può dire addio all’era della Troika. L'Eurogruppo, dopo un interminabile negoziato chiuso nel cuore della notte, ha promosso per l'ultima volta Atene. Il governo ellenico – riporta Repubblica - ha approvato tutte le 88 riforme necessarie a completare il terzo piano di aiuti dei creditori - hanno accertato i ministri delle finanze dell'Unione - e la Ue sborserà quindi l'ultima tranche di prestiti pari a 15 miliardi.
Non solo: Bruxelles, la Bce e l'Fmi hanno approvato (malgrado le resistenze della Germania) anche l'attesissimo taglio del debito ellenico, una zavorra vicina orma al 190% del Pil, allungando di 10 anni le scadenze dei prestiti. Il presidente della Bce Mario Draghi ha sottolineato che “l’adozione del set di misure sul debito concordato dall’Eurogruppo migliorerà la sostenibilità del debito a medio termine”.
I nuovi paletti
Le decisioni di oggi sono un successo per il premier Alexis Tsipras. Tuttavia, la promozione di Atene arriva assieme a una serie di nuovi paletti imposti dai creditori. Uscirà dal piano di protezione dell'ex-Troika - che ha garantito 273 miliardi di prestiti evitando l'implosione dell'euro - con alcune condizioni: gli osservatori dei creditori faranno un check-up ogni mese per verificare il rispetto delle riforme concordate. Un bastone cui però è associata una carota: se la Grecia non sgarrerà, dopo ognuno di questi esami verrà garantito in caso di promozione un premio finanziario.
Quanti aiuti ha avuto Atene?
In otto anni, spiega il Sole24Ore, la Grecia ha ottenuto aiuti economici per oltre 273 miliardi di euro nel corso di tre diversi programmi di aggiustamento economico, l'ultimo dei quali scattato nel 2015 dopo l'avvento al potere del governo Tsipras, il cui obiettivo in un primo tempo fu di evitare qualsiasi piano di riforme economiche. Dinanzi alle tensioni sui mercati, il premier Alexis Tsipras dovette arrendersi. Secondo le statistiche di Bruxelles, il Paese ha adottato in questi anni oltre 800 misure economiche.
La Grecia ha quindi subito una notevole cura dimagrante. Dopo una lunghissima recessione, la crescita economica è tornata positiva: +1,4% nel 2017. Le previsioni sono di una espansione dell'economia dell'1,9% nel 2018 e del 2,2% nel 2019. Il Paese ha poi registrato l'anno scorso un attivo di bilancio dello 0,8% del Pil, rispetto a un deficit pubblico del 15,1% nel 2009. Nel frattempo, tuttavia, tra il 2008 e il 2017 la popolazione attiva è scesa del 35% per via di una forte emigrazione.
A quanto corrisponde il bailout della Grecia
Alla fine, il valore dei tre bailout della Grecia toccherà i 310 miliardi di euro: un valore più alto dell'intera economia di Hong Kong. E non solo. E’ la stima di Quartz che mette a paragone l’ammontare dei programmi di aggiustamento economico con realtà imprenditoriali e politiche. Il numero è, dunque, più alto:
- del Pil diel Portogallo, che nel 2017 ammontava a circa 313 miliardi di dollari
- di quello della Malesia, che è stata di circa 337 miliardi di dollari l'anno scorso
- di quello danese, che nel 2017 era di 330 miliardi di dollari
- della società Exxon Mobil, che ha un valore di mercato di 340 miliardi di dollari
- della Johnson & Johnson (327 miliardi dollari)
- di Bank of America (298 miliardi di dollari)
- è poco più piccolo di quello di JPMorgan, la più grande banca negli Stati Uniti, che ha un valore di mercato di 366 miliardi di dollariè la metà del mega budget per la difesa degli Stati Uniti, che è stato incrementato a più di 700 miliardi di dollari quest'anno
- è il doppio del budget sanitario del Regno Unito per l'anno fiscale passato
Come stanno oggi i greci?
Non bene, afferma Repubblica che fa loro i conti in tasca. Dopo 8 anni di austerità imposta dalla Troika ("Ne abbiamo sottovalutato gli effetti", ha ammesso con il senno di poi l'Fmi) ha falcidiato i bilanci familiari. Il potere d'acquisto dei greci è crollato del 28,3% dal 2008 mentre la bolletta fiscale è salita da 49 a 50 milioni. Le famiglie che vivono in estrema povertà sono il 21% (dati Eurostat) il doppio del 2010. L'importo delle pensioni - tagliate 13 volte - è calato in media del 14% e a inizio 2019 è prevista un'altra sforbiciata. Il settore pubblico ha perso 200 mila posti di lavoro in otto anni. Nel 2017 ben 133 mila persone (+333%) hanno rinunciato all'eredità perché non avevano i soldi per pagare le tasse.