Il segretario al Tesoro Steven Mnuchin ha confermato la sospensione dell'imposizione di dazi reciproci tra Usa e Cina il giorno dopo l'annuncio di un "accordo" tra i due paesi per ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti. Per fare questo, Pechino si è impegnata ad aumentare "significativamente" i suoi acquisti di beni statunitensi.
"Abbiamo concordato su un perimetro" di intesa, ha dichiarato Mnuchin a Fox News, "per ora, abbiamo concordato di sospendere le tariffe, mentre ci sforziamo di implementare questo quadro", ha aggiunto. "L'intesa dovrebbe scongiurare una guerra commerciale, non aumentando i rispettivi dazi doganali", ha detto in precedenza il vice premier cinese Liu He, citato dall'agenzia Xinhua.
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Mnuchin ha sottolineato, tuttavia, che se la Cina non dovesse mantenere i suoi impegni, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump "potrebbe sempre decidere di rimettere" i dazi. I due Paesi sarebbero d'accordo anche per rafforzare la cooperazione sulle questioni relative alla proprietà intellettuale, un altro dei punti chiave delle tensioni tra i due giganti economici, anche se i riferimenti alla questione restano vaghi.
La schiarita dopo mesi di tensioni
L'annuncio, fatto dopo i primi difficili negoziati a Pechino e a Washington questa settimana, arriva dopo mesi di tensioni tra le due potenze. "Abbiamo discusso molto di importanti problemi strutturali", ha detto ancora Mnuchin senza tuttavia dare numeri perché gli obiettivi sono stati fissati "settore per settore." La Cina alla fine di marzo era stato sottoposta a una tassazione del 25% sulle sue esportazioni di acciaio verso gli Stati Uniti e del 10% su quelle di alluminio, dazi che sarebbero scattati il prossimo primo giugno. In ballo la minaccia di 50 miliardi di dollari di imposte su varie merci in arrivo dalla Cina. Un periodo di consultazione sarebbe scaduto martedì, con una possibile applicazione immediata della minaccia.
Da parte sua, Pechino aveva risposto minacciando rappresaglie sui prodotti agricoli, tra cui la soia, che arriva sul mercato americano. Lo scorso anno gli Stati Uniti hanno avuto un deficit commerciale col colosso asiatico per 375 miliardi di dollari. Trump incolpa la Cina dell'emorragia dei posti di lavoro americani negli ultimi decenni. Washington avrebbe chiesto di ridurre il deficit di almeno 200 miliardi di dollari entro il 2020, anche se dall'altra parte ancora non si fanno cifre precise.