Si tratta dell'aneddoto più famoso su Bitcoin. Il 22 maggio 2010 un ragazzo acquistò per 10.000 Bitcoin due pizze del valore di 30 dollari in una cittadina della Florida. Obiettivo: dimostrare che la valuta digitale funzionava. Che ci si poteva davvero comprare qualcosa. Era Laszlo Hanyecz, uno sviluppatore, e oggi è tornato a far parlare di sé dopo che qualche giorno fa ha comprato dopo otto anni altre due pizze con Bitcoin. Questa volta però lo ha fatto per dimostrare l'efficienza di un nuovo progetto, che sta facendo molto discutere la comunità dei 'bitcoiner': Lightning Network.
La nuova sfida di Laszlo Hanyecz
Si tratta di una tecnologia che corre "in parallelo" ad una blockchain, il protocollo digitale che permette e registra gli scambi di Bitcoin in tutto il mondo. Attualmente ogni transazione per essere validata deve essere approvata dalla metà più uno dei nodi della rete della 'catena di blocchi'. È un po' il cuore stesso di ciò che permette a Bitcoin di funzionare. Lightning Network ha elaborato un sistema nuovo, ancora in fase sperimentale, che permetterebbe però di accelerare le transazioni e abbattere i costi di commissione. L'esperimento ad Hanyecz è andato a buon fine: ha pagato le sue pizze sta volta 0,00649 Bitcoin, circa 60 dollari, con una commissione di 10 centesimi invece i 10 che gli sarebbero serviti alle allora tariffe di commissione.
Quando Hanyecz ha acquistato la pizza con Bitcoin, circa otto anni fa, è stato uno dei primi acquisti effettuati con la criptovaluta e ha mostrato alla comunità di Bitcoin che poteva essere utilizzato come mezzo di scambio. Ma, come spiega BitInfoCharts, questa possibilità di usare Bitcoin come mezzo per comprare beni rischia di essere oscurata dal fatto che le commissioni sono arrivate a costare anche 55 dollari alla fine del 2017. E gli sviluppatori, compresi quelli per la Lightning Network, stanno cercando soluzioni a questo problema.
Come funziona Lightning
"Volevo dimostrare che si possono ancora comprare pizze con Bitcoin", ha detto Hanyecz a Bloomberg da Jacksonville, in Florida, dove vive. "Ma se si ordinano 50 euro di pizze poi si deve pagare una commissione di 10 o 100 dollari, si capisce che così non può funzionare. L'idea è che su Lightning Network possiamo ottenere la sicurezza di Bitcoin, ma anche trasferimenti istantanei. Non devi aspettare la conferma della blockchain".
"Ho comprato Bitcoin e li ho tenuti per 30 giorni, ecco cosa ho imparato"
Questa parte suona ancora piuttosto assurda ai 'bitcoiner'. E non senza ragione. Il funzionamento di Lightning Network è assai particolare: in pratica, si legge su Bloomberg, quando due parti devono scambiarsi Bitcoin per comprare un bene aprono un canale di pagamento tra di loro. Su questo canale 'esclusivo' inseriscono i termini di pagamento e la criptovaluta necessaria per effettuarlo, senza passare dal network della blockchain, evitando così i ritardi, ma soprattutto i costi. Una volta chiuso il canale, vengono registrati sul libro mastro e sulla blockchain solo i saldi, non la cronologia completa delle transazioni.
Sembra facile, ma non lo è. Il meccanismo al momento è piuttosto complesso e macchinoso, dicono gli esperti. E soprattutto è acerbo, manca di prove e sperimentazioni sufficienti, a parte le due pizze dello sviluppatore. Il fattorino, spiega Bloomberg, era stato incaricato di consegnare la pizza solo se Hanyecz gli avesse mostrato il primo e l'ultimo quattro caratteri della stringa di codice che certificava il pagamento. Ed è andato tutto bene. Quasi otto anni dopo quello che è passato alla storia ed è tuttora ricordato come il Bitcoin Pizza Day.