"Una cosa come quella - che non è in uso ma è stata brevettata - in Italia non ci sarà mai”. Lo ha detto ad Amazon, "e loro del resto lo hanno capito", il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, nell’incontro con il colosso dell’ecommerce al centro delle polemiche per il braccialetto elettronico. “Gli ho spiegato che gli unici braccialetti che facciamo in questo paese - ha proseguito il ministro - sono quelli che produce la nostra gioielleria e sono bellissimi”.
Durante l’incontro con i vertici Amazon “abbiamo fatto anche un punto sui nuovi investimenti di cui siamo contenti e ho detto che la cura principale che devono avere è quella della qualità del lavoro e del personale” ha detto Calenda, aggiungendo che “gli investimenti non possono rappresentare da soli l’obiettivo, ma devono essere investimenti che prevedano la qualità del lavoro e non solo la quantità”.
L'azienda: "speculazioni fuorvianti"
Eppure Amazon non ci sta sul banco degli imputati per il brevetto del braccialetto elettronico con cui migliorare l'efficienza dei magazzinieri addetti alla confezione dei pacchi, traducendo in realtà quotidiana gli scenari chapliniani di 'Tempi Moderni'. "Le speculazioni riguardo l’utilizzo di questo brevetto sono fuorvianti. Ogni giorno, in aziende in tutto il mondo, i dipendenti utilizzano scanner palmari per il controllo dell’inventario e per spedire gli ordini" ha replicato l'azienda di Jeff Bezos in una nota: "Questa idea, se e quando dovesse essere implementata in futuro, verrà fatta nel pieno rispetto delle leggi e delle norme, con il solo obiettivo di migliorare il lavoro di ogni giorno dei nostri dipendenti nei centri di distribuzione".
Amazon anzi spiega che "muovendo le attrezzature verso i polsi dei dipendenti, le mani vengono liberate dall’utilizzo degli scanner e gli occhi non devono più guardare lo schermo. Tutte le tecnologie che abbiamo implementato fino a oggi hanno contribuito al miglioramento delle condizioni di lavoro nei nostri centri di distribuzione".
Fioccano, sul caso, le dichiarazioni delle diverse parti politiche, cominciando dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, il quale ha twittato che "l'Unione Europea è fondata sulla libertà e la dignità della persona, a cominciare dal lavoro. La nostra economia sociale di mercato è finalizzata a valorizzare il lavoratore e il suo benessere. E' inaccettabile considerare l'essere umano come robot o peggio".
Il "no" dei partiti
Interviene anche il M5S per bocca di Luigi Di Maio: "Se in Italia si possono mettere dispositivi sui lavoratori per controllarli è grazie al Jobs act e leggo agenzie del Pd che dicono 'che ne dice Di Maio'. Io sono contro quel provvedimento che permette a aziende anche partecipate dallo Stato di mettere chip nelle scarpe dei lavoratori o i braccialetti per controllare i dipendenti. E' incredibile che il Pd che ha fatto la legge per mettere i trasponder addosso agli esseri umani adesso critichi Amazon".
Per il coordinatore di Mdp - Liberi e Uguali, Roberto Speranza, "ci mancava il braccialetto elettronico per i lavoratori di Amazon. Finora avevo sentito parlare di braccialetto elettronico solo per chi è agli arresti domicilari. Così si supera davvero il limite, sacrificando la civiltà del lavoro all'altare del profitto".
"Sommessamente vorrei dire a Gentiloni che non basta fare appelli, dovrebbe dire, invece, che il Pd ha sbagliato a modificare l'articolo 4 dello Statuto dei lavoratori. Prima del Jobs act quel braccialetto non sarebbe stato possibile inserirlo senza una trattativa con i sindacati", ha puntualizzato Giorgio Airaudo, intervenendo alla presentazione dei candidati di LeU in Piemonte. "Non basta che si facciano appelli - ha aggiunto -. Il Pd corregga i suoi errori, altrimenti ci penseremo noi". Il premier Paolo Gentiloni era intervenuto sull'argomento commentando: "La sfida è il lavoro di qualità e non il lavoro con il braccialetto". Una battuta che ha definitivamente accreditato il braccialetto di Amazon quale simbolo del tema qualità del loro in questa campagna elettorale a tutto campo.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha chiesto un incontro al direttore dello stabilimento di Amazon "per andare a verificare se usino gli uomini e le donne come robot". "Mi hanno contattato - ha detto a Telelombardia - alcuni lavoratori dell'azienda, vorrei visitarla per incontrare gli operai. Mi risulta diano una multa se mangi una caramella, e che diano un minimo di quattro pacchi al minuto. Se questo è vero, non è lavoro, non è dignità. Anche perché ogni pacco che parte da lì è un negozio che chiude".
Clima costruttivo al Ministero
Si è svolto, intanto, anche un incontro di circa due ore al Ministero del Lavoro tra il titolare del dicastero, Giuliano Poletti, e i rappresentanti nazionali di Amazon guidati dal vice president European Operations, Roy Perticucci. Sul tavolo la vertenza del centro di Castelsangiovanni (Piacenza). Il confronto si è sviluppato, fanno sapere dal ministero del Lavoro, in un clima costruttivo, che ha consentito di comprendere meglio le dinamiche, le relazioni interne all’azienda e le specificità dei modelli organizzativi, rendendo così più chiare le posizioni di tutte le parti coinvolte. Al termine, Amazon ha dichiarato la propria disponibilità a riprendere il confronto con le organizzazioni sindacali a livello territoriale. Il Governo, anche attraverso il Prefetto di Piacenza, continuerà a lavorare per supportare questo dialogo.