La gasolina non costa quasi niente, ma la gazosa il 12% del tuo stipendio. E’ il paradosso, e il dramma, dei venezuelani in questi giorni, con il 2017 che ha chiuso con una inflazione del 2.735% e l’anno appena cominciato che potrebbe andare peggio. L’inflazione, secondo le stime dell’Assemblea Nazionale, raggiungerà e forse supererà il 6.000%. Un reportage del quotidiano argentino ‘La Nación’ racconta la durezza della crisi economica, che ha stravolto persino il linguaggio comune: tenere dietro ai rincari è assai difficile non solo per le tasche, ma quando la gente prova a prezzare i generi di primo consumo che variano da un giorno all’altro.
Il presidente del Venezuela Nicolás Maduro è stato appena costretto all’ennesima soluzione tampone, decretando il mese scorso il sesto aumento dei salari minimi e dei buoni alimentari per temperare la crisi. Oggi (ma già dopodomani chissà) i primi sono fissati a 248.510 bolívar e i secondi a 549.000. Sommando salario minimo e ticket alimentare sono 797.510 bolívar, che cambiati al mercato nero parallelo – l’unico efficiente – fanno in tutto sette dollari americani. Sette.
La sigaretta impossibile
Il rialzo stratosferico dei prezzi ha "cannibalizzato" gli zeri: Un caffè? La gente dice che costa dieci bolívar (o bolos, come è chiamata comunemente in Venezuela la divisa nazionale) per intendere che sono 10mila, e si calcoli che una caramella oggi ne costa mille e una sigaretta 1.200. Il paradosso è che, essendo il Paese un grande produttore di petrolio, un litro di benzina alla pompa costa appena, tuttora, 6 bolívar. Insomma, vuol dire che al prezzo di una sola sigaretta un venezuelano può comprarsi 166 litri di benzina a 95 ottani, mentre con quella più economica a 91 ottani – che sta un bolívar al litro – potrebbe riempire un deposito di mille litri.
“Persino le gazose hanno raggiunto i 100.000 bolívar negli acquisti compulsivi di fine anno dopo settimane di scomparsa dagli scaffali. Il 12% di un salario minimo (di quelli adeguati e contando anche i ticket) impegnato in una bottiglia della bibita”, rileva ‘La Nación’.