Dall'asta per il 5G agli incentivi di Industria 4.0: la legge di Bilancio per il 2018 e il decreto fiscale (qui in pillole il testo) contengono numerose misure indirizzate al mondo digitale e dell'innovazione. Ecco le principali.
2,5 miliardi per l'asta per le frequenze 5g
Con la manovra inizia ufficialmente l'iter per assegnare le frequenze per il 5G, la connessione superveloce. Si parte con una base d'asta di 2,5 miliardi. L'assegnazione riguarderà frequenze disponibili in parte nel 2018 e in parte nel 2022. Per questo motivo il governo opterà per un pagamento dilazionato: chi vincerà l'asta non dovrà sborsare l'importo in un'unica soluzione ma in diverse tranche nei prossimi anni. Il 5G è una tecnologia importante non solo per lo sviluppo di reti capaci di connettere persone ma anche cose. Sono quindi un elemento importante per l'espansione di IoT e Industria 4.0.-
Confermati gli incentivi di Industria 4.0
Superammortamenti, anche se con aliquote in calo, e iperammortamenti confermati. Sono i due incentivi fiscali previsti nella legge di Bilancio per accelerare la transizione verso l'Industria 4.0. I superammortamenti riguardano i "beni strumentali" (macchine, impianti, merci) e passano dal 140% al 130%: l'imprenditore può dedurre la spesa sostenuta con una maggiorazione del 30%. Resta invece senza correzioni l'iperammortamento al 250% sugli strumenti utili alla digitalizzazione delle imprese.
Arriva la formazione digitale per i lavoratori
In parallelo alla digitalizzazione degli impianti dovrebbe procedere anche la formazione dei lavoratori. è questo l'obiettivo del nuovo credito d'imposta al 50% per le spese in formazione digitale 4.0. Per le imprese diventa quindi più conveniente guidare i dipendenti verso le nuove tecnologie. La misura si applicherà in base ad accordi aziendali di secondo livello e ha un solo limite: il credito d'imposta non può superare il milione di euro.
Bonus pubblicità anche per i giornali online
La misura, prevista nella manovra correttiva della scorsa primavera, si allarga a tutto il 2017. Chi investe in pubblicità su tv, radio, stampa e online, potrà godere di uno sconto fiscale. Più precisamente, si tratta di un credito d'imposta pari al 75% della quota incrementale dell'investimento rispetto all'anno precedente (cioè il 75% della differenza tra quanto investito nel 2017 e nel 2016). La misura è pensata per incentivare la pubblicità (anche online) ed è una buona notizia per gli editori. Ma non solo: è prevista un'aliquota speciale per Pmi, microimprese e startup innovative. In questi casi il credito d'imposta tocca il 90%.
Superamento (parziale) del monopolio Siae
Il monopolio Siae per la gestione dei diritti d'autore viene formalmente superato. Avranno la possibilità di operare tutti gli organismi di gestione collettiva senza fine di lucro e a base associativa che operano nell'Ue. Viene quindi eliminato l'obbligo di passare dalla Siae per la raccolta dei diritti. Ma, allo stesso tempo, il mercato non si apre ai servizi privati. Ma restano quindi fuori, al momento, le società che operano online (come Soundreef) e che in questi anni hanno spinto per la liberalizzazione. Matteo Orfini, deputato e presidente del Partito democratico, lunedì durante una visita ad Enlabs, l'incubatore romano di startup, ha detto che questo superamento è un punto di partenza, 'migliorabile in fase di dibattito parlamentare', aprendo forse ad un possibile passo in avanti verso il superamento del monopolio Siae e verso la ricezione della direttiva europea (Barnier) che impone all'italia di farlo.
Scheda: Chi ha ragione tra Siae e Soundreef? Factchecking, in 11 punti