I risultati di Snap hanno deluso gli investitori. E parecchio. Giusto per capire di che parliamo:
- i ricavi della trimestrale sono stati pari a 181,7 milioni contro i 186,2 preventivati;
- gli utenti attivi sono 174 milioni (solo 7 milioni in piu' rispetto al trimestre precedente) contro i 175,2 stimati;
- sono invece decollate le perdite pari a 443,1 milioni contro i 115,9 milioni dello stesso periodo dello scorso anno
L'azienda di Spiegel si era quotata a marzo. Un decollo iniziale (44%) e un crollo seguente (41%) negli ultimi 3 mesi. Nella serata di venerdì ha perso dopo la diffusione dei dati il 6% toccando il minimo di 12,93 dollari.
La prima grossa conseguenza? Daniel Loeb (venture capitalist, filantropo, e miliardario) ha venduto il suo pacchetto di azioni Snap. Tutte le azioni. Lui è il fondatore dell'hedge found Third Capital, che secondo Forbes vanta un patrimonio personale di 3,2 miliardi di dollari (insomma ha più o meno i soldi di Trump).
La beffa: l'investitore vende e compra Facebook
All'ennesimo crollo del titolo pare non abbia retto molto (-14% a 11,83 dollari). E gli analisti da tempo dicono che "il titolo è (tuttora) nettamente sopravvalutato considerati i rischi associati al suo sviluppo". Ma la beffa per Spiegel è stata un'altra. Loeb dopo aver venduto le azioni Snapchat ha acquistato quelle del concorrente Facebook. Third Capital infatti ha comunicato al mercato che tra il primo e il secondo trimestre ha aumentato la propria quota di 500.000 azioni per un totale di 3,5 milioni di azioni Facebook. Lo shopping è costato, all'hedge fund di Loeb (al 250esimo posto tra i miliardari a stelle e strisce) 588 milioni di dollari.
La prossima settimana la situazione di Snap potrebbe anche peggiorare
Come vanno i conti dall'altra parte è argomento noto. Facebook ha visto il valore delle proprie azioni salire del 46% da inizio anno, battendo le aspettative degli analisti. E proprio il creatore di Fb, spiegano gli analisti, è uno degli artefici del flop del concorrente. Dopo il gran rifiuto nel 2013 a vendere la loro creatura proprio a Facebook e per 3 miliardi, Murphy e Spiegel hanno visto aumentare a dismisura la concorrenza del gigante social nei loro confronti. E i guai potrebbero non essere finiti. La prossima settimana, inoltre, scade il secondo lock-up e da quel momento gli azionisti potranno liberamente vendere le azioni Snap sul mercato. O vendi o ti schiaccio. Ed è andata la seconda opzione.
Forse un segno della vittoria di Facebook, che a Snap deve molto
Cosa vuol dire tutto questo? Beh almeno per il mercato la partita tra Snapchat e Facebook la sta vincendo Facebook. Snapchat per molti anni è stata l'app che prometteva di essere la prossima rivoluzione, dopo Facebook appunto. E ricordo una sera a Torino, due anni fa nemmeno, quando incontrai uno sviluppatore di Facebook che mi disse: "Il futuro? E' questo qui, in Silicon Valley lo sanno tutti", in tono fiero mentre mandava 'snap' del suo 'Italian Food' che consumavamo insieme ad amici sognanti e un po' invidiosi in California. Ora, non è mica detto che avesse torto. Facebook per vincere la partita (ammesso sempre che l'abbia vinta) con Snapchat ne ha dovuto integrare diverse funzioni. E un po' a Snapchat oggi somiglia (guardate Messenger).