Perché l'economia circolare in Italia non decolla (5 esempi)

di Sonia Montrella
 riciclo differenziata plastica

I numeri dell'economia circolare

"Cambiare una normativa ottusa e miope"

Un'opportunità per l'occupazione

“Economia circolare non è solo gestione intelligente dei rifiuti, ma più in generale uso efficiente delle risorse - ha spiegato il vice presidente del Kyoto Club Francesco Ferrante -. Ovviamente, però, è proprio dal recupero di materia nel ciclo dei rifiuti, dalla progettazione dei prodotti pensando alla loro riciclabilità, dall’uso di materie prime rinnovabili che può venire la spinta per utilizzare al meglio, anche in chiave di nuova occupazione, le opportunità offerte dall'innovazione tecnologica che in questi anni si è fatta travolgente e che fa apparire il ritardo nell'adeguamento normativo ormai a un livello patologico”. Per facilitare lo sviluppo dell’economia circolare, spiegano gli esperti, occorre fissare criteri tecnici e ambientali (specifici) per stabilire quando, a valle di determinate operazioni di recupero, un rifiuto cessi di essere tale e diventi una materia prima secondaria o un prodotto, non più soggetto alla normativa sui rifiuti. Occorrono quindi delle disposizioni normative specifiche che stabiliscono i criteri e i requisiti specifici per dichiarare il cosiddetto “End of waste”.

Cinque storie di sviluppo mancato

  • I sacchetti compostabili
  • Il polverino di gomma proveniente dal trattamento di Pneumatici Fuori Uso (PFU) negli asfalti
  • I pannolini
  • Gli aggregati di materiali provenienti dai rifiuti da costruzione e demolizione (C&D)
  • Rifiuti di fonderia al posto di materiali da cava
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