GreenBone, startup di Faenza che ha sviluppato soluzioni per curare gravi malattie ossee, ha raccolto un round di investimento da 8,4 milioni guidato da Helsinn Investment Fund, fondo dell'omonimo gruppo farmaceutico svizzero, da Invitalia Ventures e Innogest. Partecipano al round anche Italian Angels for Growth (Iag) e altri soci privati e dei fondatori. Si tratta del secondo round di investimento piu' alto del 2017 per una startup italiana.
GreenBone, fondata nel 2014, ha sviluppato impianti ossei brevettati, derivati da strutture naturali come il legno, dotati di proprietà altamente rigenerative adatte ad affrontare la perdita di porzioni considerevoli delle ossa lunghe portanti carico a seguito di traumi, tumori ed altri danni all'apparato scheletrico. La struttura sviluppata da Greenbone ha testato proprietà biomimetiche ideali, di riassorbibili e rigenerative che consentono al corpo umano di riconoscere l'impianto come proprio, sostituendolo progressivamente con vero tessuto osseo.
L'idea è stata sviluppata da un gruppo di ricerca dell'Istituto di Scienze e tecnologia dei materiali del Cnr di Faenza, guidato da Anna Tampieri. La società invece è guidata da Lorenzo Pradella e puo' contare su un team di elevato profilo che ha già portato diversi prodotti ortopedici sul mercato. Con questo round di investimento, il team intende completare gli studi clinici entro il 2019, ottenere il marchio comunitario sui propri prodotti e svolgere studi pre-clinici in ambito ortopedico.
La società aveva già ricevuto un primo investimento per 3 milioni nel 2015 da Zernicke Meta Venture e dai soci di Italian Angels for Growth. Lorenzo Pradella, co-founder e amministratore delegato di GreenBone ha manifestato la sua soddisfazione per il round. "La presenza di un panel di investitori di questo livello è un grande valore per GreenBone. In particolare Helsinn Investment Fund ci porta non solo risorse finanziarie ma anche know-how ed esperienza commerciale in grado di aiutare a commercializzare un prodotto in modo tempestivo e conveniente". Ciro Spedaliere, Investment manager di Invitalia Ventures, società di venture capital della controllata del ministero dell'Economia Invitalia, evidenzia come il round di investimento sia "una conferma del ruolo di Invitalia Ventures quale attore di riferimento nella Venture Industry italiana. Questa operazione dimostra soprattutto quanto sia possibile attrarre investitori esteri di alto standing come il gruppo Helsinn".