Cosa è bitcoin, come funziona e perché è la moneta degli hacker

Bitcoin (Afp) 
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Conoscere il mondo dei bitcoin in 5 punti

  1. Come e quando sono stati introdotti. I bitcoin circolano solo su Internet secondo regole prestabilite da un gruppo di persone, che agiscono in base al protocollo di Satoshi Nakamoto, che nel 2008 ha ideato la criptovaluta (uscita ufficialmente il 3 gennaio 2009: la prima cosa che è stata comprata in bitcoin è stata una pizza per il valore di 20 milioni di euro). La valuta è distribuita come un software da installare in un certo numero di computer per poter poi operare da remoto. La diffusione dei bitcoin è stata rapida e legata a motivi finanziari e ideologici. Si pensava di poter creare una metaeconomia virtuale in cui le banche sarebbero risultate obsolete perché avrebbero permesso transizioni finanziarie tra cittadini senza alcun intermediario.
  2. Definizioni. Per alcuni si chiama moneta virtuale. Per altri, valuta matematica. L’agenzia delle entrate, ad esempio, ha stabilito che in quanto valuta, il bitcoin non è soggetta a iva ma le aziende devono portarla in bilancio. Per altri ancora, come Cristiano Esclapon, il bitcoin è come l’oro: “Non è una moneta, è una commodity”. Anzi: “Il bitcoin è una company”. Una società, dunque, che ha aumento di capitale già deliberato. Diversamente da una commodity come l’oro, ad esempio, che non ha una quantità certa e definita, del bitcoin sappiamo che l’estrazione si esaurirà nel 2040. Di più: la company ha una capitalizzazione, che si calcola moltiplicando il numero di bitcoin emessi con il suo prezzo. Oggi la capitalizzazione ammonta a 12,8 miliardi di dollari. Un’altra caratteristica che rende il bitcoin simile a una società, oltre agli aumenti di capitale progressivi nel tempo, è che svolge delle funzioni ben precise: quella di sigillo di operazioni digitali, attraverso il ledger (registro) distribuito della blockchain; e la funzione di sistema di pagamento. “Pensiamo alla Visa: allo stesso modo, il bitcoin è una company offre un sistema di pagamento”. Considerare il bitcoin una società avrebbe anche dei vantaggi fiscali.
  3. Come funziona il sistema Bitcoin. Bisogna partire di ‘miner’ e ‘wallet’. Per Miner si intende uno o più computer messi a disposizione del P2P (rete di condivisione di file o, nel caso, di bitcoin) per l’operazione di verifica della correttezza di un’operazione. Per Wallet, invece, si intende il programma che permette di entrare nella rete Bitcoin e contiene indirizzi e chiavi per effettuare le transazioni economiche, cosa che fa del wallet una banca personale per bitcoin. Possono essere installati sullo smartphone per piccoli pagamenti con QR Code e possono essere un servizio web o un software. Per usare i bitcoin è necessario avere una chiave di decrittazione, che si può ottenere nei wallet. Proprio questo è il passaggio più delicato perché è in questi frangenti che si possono intromettere gli hacker che possono rubare i codici. Per poter spendere i bitcoin è necessario avere una chiave personale che porta all’indirizzo presso il quale è possibile effettuare una transazione. Gli indirizzi sono sequenze alfanumeriche della lunghezza di circa 30 caratteri e ogni transazione viene archiviata in un apposito registro denominato “block chain”, utile a verificare che l’intera procedura sia andata a buon fine e che il valore transitato sia stato effettivamente posseduto prima e depositato poi. Se qualcuno vuole spedire o ricebere bitcoin, è necessario che chiave e indirizzo collimino. Ovviamente perché ci sia una compravendita bisogna che le due chiavi e i due indirizzi si conoscano. Il peer-to-peer, a questo punto, consente la transazione economica e la registra.
  4. I fattori che determinano il prezzo del bitcoin. Il prezzo del bitcoin è frutto della domanda e dell’offerta. Ma anche del costo dell’estrazione, in gergo mining: e se questo costo sale oltre il valore del bitcoin, o esso scende al di sotto del costo dell’ estrazione, i miner perdono interesse e si riduce così la potenza di calcolo. Come spiega all'Agi Escalpon, “i wallet che detengono i bitcoin stanno crescendo. Più sale l’adozione del bitcoin, più ne aumenta la domanda. L’elemento più importante è che il protocollo resta stabile: non c’è bisogno di banca centrale, le regole sono chiare e trasparenti .E soprattutto, non cambiano”.
  5. Come funziona la 'Blockchain'. L’ingranaggio che regola il sistema del bitcoin è semplice. La quantità del bitcoin distribuita in base al protocollo, a un certo punto si dimezza: ogni tot di numero di blocchi, che vengono nominati ogni 10 minuti, hanno un tempo di dimezzamento di 4 anni. L’ultimo dimezzamento c’è stato il 9 luglio 2016. Il prossimo, è previsto per il 2 luglio 2020. Ogni due settimane il sistema aggiusta la difficoltà del problema matematico da risolvere. All’interno di ogni blocco che si viene a creare, vengono sigillate le transazioni. Si tratta di pagamenti o contratti per i quali i miner si fanno in genere pagare una commissione. Una volta risolto il problema matematico, il miner riceve 12,5 bitcoin, oltre alle commissioni. Esiste un unico caso in cui il bitcoin potrebbe non salire, ovvero quando la commissione per la soluzione del problema matematico è molto elevata. Se invece la parcella è bassa, il valore del bitcoin deve salire perché il suo guadagno viene dimezzato o ridotto. I blocchi vengono costruiti per proteggere le transazioni. La sicurezza della criptovaluta, infatti, viene messa a repentaglio se qualcuno ha più del 51% della potenza di calcolo, e potrebbe manipolare il registro digitale. Per salvaguardare il sistema, quando i pool si avvicinano al 51%, la potenza di calcolo del viene ridotta. E nessuno vuole correre questo rischio perché ciò toglierebbe valore al bitcoin. In tal senso, si tratta della commodity digitale più sicura al mondo: l’unico rischio è questo.

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