“Aprite gli occhi, venite in Italia e scoprite le gemme nascoste di questo Paese”. Marco Bicocchi Pichi, presidente di Italia StartUp, si rivolge direttamente agli investitori esteri presenti all'Italian Investment Showcase. Il forum, nato per “creare un ponte tra l'innovazione italiana e i mercati finanziari nel campo dell'innovazione”, è promosso dall'Agenzia Giornalistica Italia, con l'adesione di Assolombarda e Unindustria.
Bicocchi Pichi aveva fissato l'obiettivo a 1 miliardo di investimenti in capitale di rischio entro il 2018. Traguardo ancora lontano. “Non siamo certo la Silicon Valley, né una startup nation come Israele. Ma abbiamo tanto, tanto talento”, dice Bicocchi Pichi.
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L'appello a investitori e imprenditori
Bicocchi Pichi non ignora certo i problemi. Anzi, li sottolinea (“Siamo un Paese anziano, conservatore e non diamo priorità al digitale”) perché convinto che “rappresentano un'opportunità per gli investitori esteri. Le startup non crescono e non si espandono all'estero perché sono sottocapitalizzate e non perché non hanno buone idee”.
Un intervento-appello che non guarda solo oltreconfine. “I grandi gruppi e le grandi famiglie imprenditoriali dovrebbero essere più presenti. Non perché sia una cosa giusta ma perché è loro interesse”. Bicocchi Pichi è intervenuto durante il primo workshop del forum, moderata dal condirettore di Agi, Marco Pratellesi, e dedicato al tema dell'attrazione degli investimenti stranieri sul mercato italiano dell'innovazione. “L'appuntamento - ha sottolineato Alessandro Pica, amministratore delegato di Agi - dà modo di aggregare aziende, investitori, istituzioni e informazione. Le imprese che innovano ci sono. Ma occorre fare sistema”.
Maroni: “Un nuovo Rinascimento”
L'evento è stato aperto dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni: “Siamo in un momento che qualcuno ha definito Rinascimento: noi siamo pronto a cogliere la sfida”.
“La sfida”, secondo il sottosegretario agli Affari Esteri Benedetto Della Vedova, è attrarre gli investitori stranieri ma anche accompagnare le imprese all'estero: “Abbiamo una percentuale ancora troppo piccola di aziende che esportano. Nel settore manifatturiero siamo intorno al 20%. L'obiettivo è raddoppiare questa cifra”.
“Le sfide” sono invece quattro per Stefano Pileri, presidente di Anitec: sfruttare gli investimenti sulle reti ultrabroadband, sviluppare le reti 5G, ampliare le iniziative a supporto delle startup e spingere l'Industria 4.0. Senza la paura che il digitale possa privare le persone del lavoro: “Abbiamo già vissuto queste transizioni in passato e trovato sempre il modo per evolverci”.
Debolezze e opportunità
I numeri raccontano ancora un mercato del capitale di rischio ridotto e una crescita del sistema Paese che stenta a decollare. E il workshop non ha certo aggirato l'ostacolo. Matteo Casagrande, responsabile Business Development e Coordinamento di Intesa Sanpaolo ha riconosciuto che “il problema del credito è centrale” e che le banche debbano “cambiare i parametri per valutare i nuovi business”.
Dionigi Gianola, direttore generale della Compagnia delle Opere, ha sottolineato che “la capacità di innovare dipende dalla capacità di rischiare”. Ma serve “il supporto di soggetti esterni all'azienda e dei circuiti di credito tradizionali”. Renato Giallombardo, partner di Giani, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, ha invece sottolineato le falle della formazione e della stabilità legislativa: “I piani formativi devono contenere l'educazione digitale”. E, proseguendo dalle elementari agli atenei, “troppo spesso questo Paese ha usato la ricerca per scopi diversi da quelli dell'impresa”. Servono “politiche unidirezionali”, anche dal punto di vista fiscale, “con incentivi stabili per vent'anni, che non cambino in base a chi governi”. Giancarlo Rocchetti, presidente del Club degli Investitori, chiede invece agli imprenditori “Ambizione, impegno e flessibilità”.
Nonostante numeri e difetti, resta ottimista Innocenzo Cipolletta. Il presidente dell'Aifi ha chiuso la prima tavola rotonda. “L'Italia – ha affermato – è in una fase positiva” e rappresenta “una grossa opportunità per la finanza alternativa. Il credito bancario continuerà a giocare un ruolo importante, ma serve capitale di rischio per consentire alle imprese di crescere e innovare”
Il programma del 12 aprile
Il secondo workshop, che si svolgerà la mattina del 12 aprile, sarà dedicato al racconto delle storie di successo e delle strategie che hanno consentito alle aziende italiane di attrarre investimenti dall'estero e vedrà la partecipazione di Yana Leles, responsabile degli affari internazionali dell'Associazione russa dei Parchi Industriali. A illustrare il contributo che le istituzioni locali possono fornire in questo campo interverrà Mauro Parolini, assessore allo sviluppo economico della Regione Lombardia. L'Italian Investment Showcase ha selezionato 40 imprese innovative italiane, con un fatturato superiore al milione di euro, che operano in cinque settori: aerospazio, ambiente/green power, smart city, Ict, life science/biotech. Sono presenti venture capital, business angels e aziende multinazionali, ai quali le imprese potranno presentare i propri progetti in pitch distinti per settore e dimensioni aziendali, avvalendosi del supporto dei direttori dei desk per l'attrazione degli investimenti dell'ICE di New York, San Francisco, Londra, Dubai, Istanbul, Singapore e Tokyo.
L'Italian Investment Showcase, sponsorizzato da Intesa Sanpaolo e Fastweb, è organizzato in partnership con ministero degli Affari Esteri, Ice, Enea, regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Aifi, Compagnia delle Opere, Cna, Valore Italia, Cariplo Factory e Fondazione Italia Camp. Il forum, che gode della collaborazione con Camera di Commercio Italo-Cinese, Italia Startup, Anitec-Confindustria e Italia Eurasia, si svolge sotto il coordinamento di GreenHill Advisory, società che ha curato la selezione delle aziende partecipanti e i rapporti con gli investitori nazionali e internazionali.