Quando a gennaio 2015 Marco Bizzarri fu chiamato a rimpiazzare Patrizio di Marco come Ceo di Gucci, il brand era in pieno declino. Datato. Poco affascinante. La maison aveva bisogno di una svolta e per François-Henri Pinault, rampollo del gruppo francese Kering cui fa capo Gucci, l’uomo della rinascita sarebbe stato il 54enne emiliano allora a capo del segmento pelletteria e lusso di Kering.
Da Mandarina Duck a Gucci, Bizzarri dietro le quinte della moda da oltre 20 anni
- 2015 - Ceo di Gucci da gennaio 2015
- 2014-2015 - Ceo della divisione Kering’s Luxury – Couture & Leather Goods
- 2009 - amministratore delegato di Bottega Veneta
- 2005 - presidente e Ceo di Stella McCartney
- 1993-2004 - general manager del gruppo Mandarina Duck
Una rivoluzione in stile Tom Ford
L’intuizione fu giusta. Nato a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, ex compagno di scuola dello chef stellato Massimo Bottura, Bizzarri investirà miliardi di euro in comunicazione e nel rinnovo dei 500 negozi monomarca. A febbraio del 2017 il brand ha fatto sapere di aver chiuso il 2016 con un fatturato del +12%. Le vendite hanno toccato i 4.378 miliardi di euro, con un incremento di 500 milioni di valore. Una resurrezione di questo tipo nel mondo del fashion si era vista una sola volta, negli anni ’90, e anche quella volta a cambiare pelle fu Gucci grazie al tocco creativo di Tom Ford. Ma se tutto ciò è stato possibile, racconta il Financial Times, Bizzarri lo deve soprattutto a un compagno di lavoro sul cui talento il ceo di Gucci si è giocato l’intera partita.
La rinascita di Gucci in numeri
- +12%, il fatturato relativo al 2016
- 4.838, i miliardi di euro di vendite
- 500, milioni l'incremento di valore
Alessandro Michele, il direttore creativo sconosciuto voluto dal ceo
Quando due anni fa fu scelto da Bizzarri per prendere il posto di Frida Giannini come direttore creativo, Alessandro Michele era uno sconosciuto. Capelli lunghi, abiti color confetto, Michele lavorava nel dipartimento borse. Nessuno lo avrebbe considerato un papabile successore della Giannini. Nove giorni dopo la dipartita di Di Marco, la prima collezione di Michele era già pronta. La sua nomina “è stato qualcosa di magico”, ha dichiarato al Financial Times Bizzarri. Lo stile di Michele è piaciuto anche a Vogue che ha descritto così la nuova donna Gucci: “sceglie i capi da indossare nei negozi vintage, li abbina a mocassini foderati di pelliccia e ai gioielli di famiglia”.
Social network e millennial, la sfida di Bizzarri passa per i selfie
Ma per Bizzarri non è ancora arrivato il momento per rilassarsi. La nuova missione è quella di difendere la nuova reputazione del brand Gucci in un momento in cui i social network non solo dettano i trend ma influenzano anche le millennial, decise a spendere meno per un capo ma ad acquistare più pezzi, in modo da essere sempre pronte per un selfie. Intanto Bizzarri è focalizzato su un obiettivo: rendere il gruppo ‘elastico’ e veloce a carpire le nuove tendenze e incontrare la domanda di nuovi look.