Roma - Dopo Volkswagen, Fca si trova ad affrontare accuse di vendere auto diesel che inquinano oltre i limiti americani, aggirando i test. E' del 10 gennaio la notizia dell'accordo sulla multa per la casa automobilistica tedesca, ed Epa (l'ente Usa per la protezione dell'ambiente) annuncia la conclusione delle verifiche su quella italo-americana. Sarebbero coinvolti 104mila veicoli, modelli del 2014, 2015 e 2016 tra cui la Jeep Grand Cherokees e la Dodge Ram. Su questi veicoli sarebbe stato montato senza dichiararlo un software in grado di aggirare le regole sulla limitazioni delle emissioni. Fca ha replicato che i veicoli diesel della società rispettano tutte le normative applicabili e l'ad Sergio Marchionne ha aggiunto: "non abbiamo fatto niente di sbagliato, se abbiamo sbagliato lo abbiamo fatto per incompetenza tecnica" e non certo per aggirare i test. Volkswagen ha patteggiato una multa di 4,3 miliardi con le autorità americane.
FCA, Ue: notizie dagli Usa preoccupanti
Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev - Agi
Ma quando è esploso il Dieselgate e come ha potuto convolgere 28 modelli di Volkswagen, Bmw, Chrysler, Gm, Land Rover e Mercedes?
Venerdì 18 settembre 2015, la Epa comunica che la Volkswagen ha illegalmente installato un software di manipolazione per aggirare le normative ambientali sulle emissioni di NOx e di inquinamento da gasolio.Il governo statunitense ha ordinato di riprogrammare quasi 500.000 vetture con quattro cilindri TDI diesel. Nei giorni immediatamente successivi, il titolo della Volkswagen ha avuto pesanti perdite e l'amministratore delegato Martin Winterkorn ha rassegnato le dimissioni il 23 settembre 2015. Il suo posto è stato preso da Matthias Mueller, già alla guida di Porsche.
Come funziona la frode
Il software installato nella centralina dell'auto è in grado di riconoscere il momento in cui le vetture non sta marciando normalmente, ma è sottoposta a test sulle emissioni. Questo permette al motore di abbassare il livello e superare pienamente le prove. In condizioni di guida normali, le autovetture superano di 40 volte il limite consentito dalla legge per quanto riguarda l'inquinamento.
Nel giugno 2016, l'intesa per il pagamento di 15 miliardi di dollari per chiudere le class acrion negli Usa.
Il 7 gennaio 2017 viene arrestato in Florida Oliver Schmidt, dirigente per la Volkswagen in USA, con l'accusa di frode in relazione alla vicenda.
Il 10 gennaio 2017, la Volkswagen conferma che pagherà 4,3 miliardi di dollari per chiudere la vertenza per lo scandalo Dieselgate, che ha prodotto gravi ripercussioni alle vendite della casa tedesca nel 2016. Lo conferma viene dal CEO Mathias Mueller.
La cifra si aggiunge ai 15 miliardi di dollari con cui in giugno la casa tedesca aveva chiuso le class action, portando il totale a sfiorare i 20 miliardi di dollari: oltre 18 miliardi di euro.
Dopo l'arresto a Miami di Oliver Schmidt, responsabile per l'adeguamento alle norme di legge, che avrebbe giocato un ruolo chiave e si sarebbe fatto complice della questione delle emissioni truccate, le autorità federali hanno annunciato l'avvio di un processo per altri cinque manager di Volkswagen, tutte persone che avevano ruoli chiave nella divisione sviluppo ed ingegneria. I dirigenti sarebbero ancora in Germania.