Vivendi punta al 30% di Mediaset. Cosa c'è dietro la scalata

Gentiloni Bollore Berlusconi 
  • Per comprendere il primo bisogna fare un passo indietro: l'8 aprile del 2016 Vivendi e Mediaset si accordano per la cessione della pay-tv Premium al gruppo francese e per uno scambio azionario del 3,5%. A luglio Vivendi fa saltare l’accordo ritenendolo “irrealistico”. Mediaset gli fa causa ad agosto, chiedendo 50 milioni per ogni mese di ritardo del contratto. L’ipotesi avanzata oggi dal Corriere della Sera è che Bolloré potrebbe mettere sul piatto le azioni acquistate in questi giorni per chiudere per sempre la partita.
  • La seconda invece vedrebbe nella scalata di Vivendi un tentativo del gruppo francese di creare un polo media e telecomunicazioni sull’asse Roma-Parigi-Madrid. Bolloré, scrive M-F Milano Finanza con il 24% di Telecom potrebbe “provare a dare vita a una triangolazione con Vivendi”, coinvolgendo la spagnola Telefonica. Per farlo deve salire al 15-20% di Mediaset provando a convincere la famiglia Berlusconi. Se la scalata avesse successo Vivendi si troverebbe di fatto con il 25% del “polo”, tra azioni in Telecom, Mediaset, e Telefonica. Con un business sul settore televisivo in ripresa. Nel 2016 il business delle tv in Italia è cresciuto del 6%, verso quota 8 miliardi. E fa gola.
Vai all'articolo…