Roma - L'acronimo Ape, che sta per Anticipo pensionistico, è il progetto sperimentale che consentirà dal 2017, a chi ha raggiunto almeno i 63 anni di età e 20 anni di contributi di andare in anticipo in pensione. Come funzionano le tre diverse tipologie - volontaria, sociale e aziendale - è stato spiegato da alcune slide pubblicate sul sito del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini. Nelle slide sono contenute anche alcune critiche mosse all'anticipo pensionistico con le relative risposte. Alla critica più ricorrente secondo cui l'Ape "costa troppo e non la userà nessuno", Nannicini risponde che chi accede volontariamente all'anticipo avrà un costo contenuto anche grazie alla detrazione fiscale (circa 4,6%-4,7% per anno d'anticipo) e inoltre ognuno potrà decidere liberamente e in base alle proprie esigenze se usare o meno lo strumento. Infine, quanto alle categorie scelte e all'esclusione di altre, Nannicini spiega che sono state selezionate in base a studi su rischi e stress correlati al lavoro e che altre categorie trovano risposta nel pacchetto sui lavori usuranti.
A CHI SPETTA L'APE E PERCHE'
- Ne hanno diritto i dipendenti pubblici e privati e i lavoratori autonomi con 63 anni di età e a non più di 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia
- 20 anni di contributi (Ape volontaria e aziendale) o 30/36 anni (Ape sociale)
- L'anticipo pensionistico serve per aumentare la flessibilità nelle scelte individuali per i lavoratori che accedono alla pensione di vecchiaia e per agevolare la transizione verso il pensionamento per le persone che sono disoccupate o in condizione di bisogno.
APE VOLONTARIA
- Chi è interessato chiede la certificazione della pensione futura all'Inps dove ottiene informazioni su durata e ammontare dell'Ape e su banche e assicurazioni aderenti all'iniziativa.
- Si sottoscrive online la proposta e la quantità prescelta dell'Ape e, dopo le verifiche, viene accreditato in rate mensili l'importo erogato.
- All'età di vecchiaia, l'Inps eroga la pensione al netto della rata di ammortamento (inclusiva di restituzione capitale, interessi e assicurazione).
- In caso di morte l'assicurazione ripaga il debito residuo e l'eventuale reversibilità viene corrisposta senza decurtazioni; non ci sono garanzie reali sul prestito.
- Dopo 20 anni dal pensionamento, chi ha richiesto l'Ape ha completato la restituzione delle rate di ammortamento alla banca finanziatrice e la pensione torna al suo livello "normale".
APE SOCIALE
- Possono accedere allo strumento: disoccupati senza ammortizzatori con 30 anni di contributi; lavoratori con 30 anni di contributi che assistono familiari di primo grado con disabilità grave; lavoratori con 30 anni di contributi che presentano un grado di invalidità superiore o uguale al 74%; lavoratori con 36 anni di contributi che svolgono un lavoro ritenuto particolarmente pesante (e lo hanno svolto in via continuativa per almeno 6 anni).
- Si riceve un trasferimento monetario direttamente dall'Inps, pari alla pensione certificata al momento della richiesta (se è inferiore a 1.500 euro lordi) o direttamente 1.500 euro lordi (se la pensione è maggiore).
- Questa erogazione sociale è tassata come reddito da lavoro dipendente(quindi, il netto e' maggiore di quello associato a un reddito da pensione equivalente).
- Banche e assicurazioni non sono coinvolte nell'erogazione di questa componente.
- Se il beneficiario con pensione superiore a 1.500 euro desidera un'Ape maggiore (in modo che si avvicini al suo reddito da pensione atteso) può richiedere la differenza con il meccanismo dell'Ape volontaria, pagando un costo minimo solo sulla differenza richiesta.
APE AZIENDALE
- Può ricorrervi chi rientra in un piano di ristrutturazione o trova un accordo con l'azienda.
(AGI)