Milano - La fusione con il Banco Popolare è stata approvata dall'assemblea di Bpm con 7314 voti a favore, pari al 71,79% dei presenti (10.187). Contrari 2731 azionisti pari al 26,80%. Il quorum dei due terzi era di 6792 voti, la fusione e' passata dunque con un margine di 522 voti. Nasce così la terza banca italiana, con un totale attivo di 171 miliardi di euro, una raccolta indiretta di 105 miliardi, 25.000 dipendenti. Il piano industriale prevede per la nuova banca un utile di 1,1 miliardi di euro nel 2019.
"Con il voto di oggi, nasce il terzo gruppo bancario italiano, fortemente voluto dai dipendenti e dalle organizzazioni sindacali. Abbiamo votato a favore della fusione con il Banco popolare perché siamo fortemente convinti della qualità, del senso di appartenenza e nella professionalità dell'attuale gruppo dirigente e di tutti i lavoratori della Bpm e perchè pensiamo che questa soluzione valorizzi lo storico istituto milanese mettendolo al riparo da acquisizioni selvagge da parte dei fondi speculativi Vogliamo una banca al servizio del territorio , delle imprese, delle famiglie e dei lavoratori che mantenga tutti i posti di lavoro. Stabilità e crescita, valorizzazione della professionalità, centralità della Bpm all'interno del terzo gruppo bancario, dovranno essere le bussole di orientamento del nuovo management". Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari, a proposito della fusione tra il Banco Popolare e la Bpm, che è stata approvata oggi dalle rispettive assemblee dei soci. (AGI)