Roma - Un intervento per favorire l'equità sociale, aumentare la flessibilità, sostenere i redditi più bassi. Cosi il Governo ha definito le misure sul tema pensioni, oggetto di confronto con i sindacati. Interventi che saranno inseriti nella legge di bilancio e che saranno presto operativi: l'intensione dell'esecutivo e' infatti di far partire l'Ape, cioè l'anticipo pensionistico, il primo maggio 2017. Queste le misure previste:
- NO TAX AREA: verrà aumentata la detrazione d'imposta (riconosciuta fino a 55mila euro) per tutti i pensionati al fine di uniformare la loro no tax area a quella dei lavoratori dipendenti (8.125 euro)
- 14ESIMA: sarà ampliata della platea dei beneficiari della quattordicesima mensilità; sarà data a 1,2 milioni di pensionati con redditi fino a 2 volte il trattamento minimo Inps (circa 1.000 euro mensili). Per quanti già beneficiano (2,1 milioni) della quattordicesima ci sarà un aumento dell'importo. Le pensioni fino a 750 euro (che già percepiscono la 14esima) avranno un aumento compreso tra 100 e 150 euro; quelle fino a 1.000 euro avranno tra 330 e 500 euro.
- RICONGIUNZIONI: previsto il cumulo gratuito dei contributi previdenziali maturati in gestioni pensionistiche diverse, inclusi i periodi di riscatto della laurea, ai fini sia delle pensioni di vecchiaia sia di quelle anticipate
- APE: i lavoratori con età pari o superiore a 63 anni potranno andare in pensione 3 anni e 7 mesi prima, con un prestito richiesto all'Inps e corrisposto da un istituto di credito (insieme ad un'assicurazione contro il rischio di premorienza). La restituzione del prestito avverrà con rate ventennali, con un onere di 4,5-4,6% per ogni anno di anticipo della pensione. In caso di decesso, il capitale residuo non ricadrà su pensioni di reversibilità o eredi. Prevista una sperimentazione di due anni.
- APE AGEVOLATA: alcune categorie di lavoratori potranno avere l'anticipo pensionistico senza costi, fino ad un reddito da pensione lordo di 1.350 euro mensili. Lo Stato garantirà un 'reddito ponte' agevolato ai disoccupati con ammortizzatori sociali esauriti, lavoratori in gravi condizioni di salute e con parenti di primo grado conviventi con disabilita' grave: in tal caso la condizione e' che abbiano versato 30 anni di contributi. Potranno accedere all'intervento agevolato coloro i quali svolgono attivita' 'gravose': infermieri di sala operatoria, lavoratori edili, maestre d'infanzia, macchinisti e autisti di mezzi pesanti, che abbiano maturato 36 anni di contributi.
- APE E IMPRESE: nel caso di accordi tra le parti, il datore di lavoro può sostenere i costi dell'Ape attraverso un versamento all'Inps di una contribuzione correlata alla retribuzione percepita prima della cessazione del rapporto di lavoro, in presenza di accordi collettivi anche attraverso appositi fondi bilaterali, in modo da produrre un aumento della pensione tale da compensare gli oneri relativi alla concessione dell'Ape.
- RITA: è prevista la possibilità di attingere prima dell'età di pensionamento alla Rendita integrativa temporanea anticipata per i lavoratori che hanno maturato un montante in un fondo integrativo; lo Stato garantirà agevolazioni fiscali.
- LAVORATORI PRECOCI: potranno andare in pensione coloro i quali hanno versato contributi prima dei 19 anni e hanno 41 anni di contributi, rientranti nelle categorie di maggior bisogno (disoccupati senza ammortizzatori sociali, persone in condizioni di salute che determinano una disabilita' e occupati in attivita' gravose). Saranno eliminate in via strutturale le penalizzazioni previste dalla legge Fornero nei casi di pensionamento anticipato prima di 62 anni d'età.
- LAVORI USURANTI: i lavoratori occupati in mansioni usuranti potranno anticipare la pensione di 12 o 18 mesi anche rispetto all'attuale normativa agevolata. (AGI)