Bruxelles - I negoziati tra europei ed americani per dar vita a un vasto trattato di libero scambio (Ttip) avanzano: lo ha fatto sapere la Commissione Europea il giorno dopo che la Germania aveva dato per morta la possibile intesa, minata - aveva detto il vice-cancelliere e ministro dell'Economia, Sigmar Gabriel - da "inconciliabili differenze" tra le parti.
"La Commissione europea resta disponibile a chiudere entro fine anno" il trattato di libero scambio (Ttip) con gli Stati Uniti, ha fatto sapere oggi Margaritis Schinas, portavoce dell'esecutivo comunitario, ricordando che "la Commissione ha ricevuto mandato negoziale unanime degli Stati membri per negoziare questo accordo". Schinas non e' entrata nel merito delle dichiarazione del vice cancelliere tedesco, ma ha ribadito che il commissario europeo per il Commercio, Cecilia Malstroem, e le controparti statunitensi "continuano con i colloqui".
Nel processo negoziale "siamo entrati in un momento cruciale, ha aggiunto, perche' le proposte su tutti i capitoli sono oramai sul tavolo; e "la palla continua a rotolare sul campo". Tanto che "se le condizioni saranno soddisfatte, la Commissione europea e' pronta a completare l'accordo entro la fine dell'anno". Schinas ha poi chiarito che resta valido il principio di "non sacrificare" gli interessi degli Stati membri e la salute del consumatori europei. E di Ttip "i ministri potranno discutere il 22 settembre in occasione del consiglio informale di Bratislava".
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Gabriel, il primo politico europeo di libello ad augurarsi che il negoziato muoia, ha detto che il negoziato con gli Usa era "di fatto fallito" anche "se nessuno lo ha riconosciuto apertamente"; e poi ha aggiunto che, dopo 14 round di negoziati, ancora "non si e' raggiunto un testo unico comune". La Germania e' uno dei Paesi dove i collettivi contro il Ttip hanno raggiunto piu' forza nell'ultimo anno; e il dibattito e' molto vivo anche in seno alla coalizione di governo: se i socialdemocratici, come Gabriel, sono sempre piu' scettici, la cancelliera Angela Merkel continua a sostenere il progetto e ritiene possibile la firma del trattato di libero commercio, come ha tenuto oggi a precisare il suo portavoce Steffan Siebert. Non solo: il 17 settembre sono previste sette manifestazioni contro l'accordo commerciale in altrettante citta' tedesche,
I negoziatori europei e statunitensi cominciarono i negoziati nel 2013 per creare la piu' grande zona di libero scambio in tutto il mondo; e sperano ancora di completare le discussioni prima della fine dell'anno. Ma questa prospettiva si fa sempre meno fattibile, per l'opposizione di Paesi come la Francia e la mobilitazione di molti settori della cittadinanza. La scelta del Regno Unito di uscire dall'Ue infine complica ulteriormente il campo perche' mette in penombra uno dei paesi che era il maggior sponsor. Di qui la convinzione di molti diplomatici che i negoziati debbano essere sospesi almeno fino alle elezioni in Francia e a quelle in Germania nel 2017. (AGI)