Milano - Settimana caratterizzata dalle numerose semestrali e dalla lunga attesa per gli stress test dell'Eba alle banche, quella vissuta dalla Borsa di Milano; con l'indice principale, il Ftse Mib, che e' salito dello 0,41% a quota 16.846 punti; in linea l'All Share (+0,57%). L'esito degli stress test e' stato pubblicato solo nell'ultima seduta utile, e a mercato gia' chiuso, con i risultati delle cinque banche italiane coinvolte gia' 'scontato' dalle indiscrezioni della vigilia: contrastati i titoli dei quattro istituti piu' o meno promossi dagli stress test, con Unicredit a -4,11%, Intesa Sanpaolo +0,72%, Ubi invariata a 2,744 euro per azione, Banco Popolare +3,54%.
Mps, invece, dopo essere stata sonoramente bocciata all'esame della Bce, ha chiuso con una flessione dell'1,22% una delle settimane piu' travagliate della sua secolare storia, culminata venerdi' con il via libera del cda alla vendita di 10,2 miliardi di sofferenze nette e il conseguente aumento di capitale di 5 miliardi. Tra gli altri finanziari, Mediobanca +5,47% e Generali a +4,8%, quest'ultima grazie anche alla semestrale superiore alle attese.
Contrastati gli energetici: Enel ed Eni, entrambe alla prova dei conti durante l'ottava, hanno chiuso rispettivamente a +2,23 e -3,87 per cento; male Saipem (-10,2%), in vista A2A (+3,59%) grazie anche alla revisione al rialzo dei target per l'intero 2016. Cinque sedute da incorniciare per Telecom Italia (+9,86%) che ha approvato i migliori conti dal 2009 e annunciato una partnership strategica con Fastweb. Luci e ombre tra gli industriali, con Finmeccanica in crescita del 5,48%, Fiat Crysler in flessione del 7,91%, e la controllante Exor in rialzo del 3,08% con la decisione di spostare la sede in Olanda. Contrastato il lusso: Ferragamo +6,53%, Luxottica, penalizzata dalla revisione al ribasso delle stime 2016, ha chiuso a -2,76%. Pesante Mediaset, risultato il peggior titolo dell'intero listino con un passivo del 15,8% a causa della 'bagarre' con Vivendi sul rispetto degli accordi siglati nello scorso aprile. Infine, continua la flessione di Rcs (-8,72%) dopo che e' finito l'appeal dovuto alle offerte per il suo controllo ed e' iniziata la 'lite' tra i due ex pretendenti. (AGI)