Roma - "Impegni chiari e credibili" sugli obiettivi di consolidamento per il 2017 in cambio della flessibilità dei conti del 2016. Questo il senso del patto tra Bruxelles e Roma contenuto in una lettera che i commissari europei Valdis Dombrovskis (Euro) e Pierre Moscovici (Affari economici) hanno indirizzato al ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Alla vigilia della presentazione delle raccomandazioni specifiche per Paese, attese per domani, Roma incassa quindi l'ok alla flessibilità che si aspettava, e porta a casa uno 'sconto' sulla correzione di bilancio di circa 14 miliardi di euro.
Per il premier, Matteo Renzi, la concessione dell'Europa è "meno di quanto avrei voluto, non è la soluzione di tutti i mali, ma è un fatto importante ed è un successo per l'intero Paese. è un principio". Secondo Renzi, "bisogna affermare l'idea che non si debba vivere di paura e di preoccupazione soltanto, ma si debba avere il coraggio di agire" La Ue dunque è pronta a riconoscere una 'flessibilità condizionata' al nostro Paese e sottolinea che "nessun altro Stato membro ha mai richiesto nè ricevuto niente che si avvicini a questo ammontare di flessibilità senza precedenti". Spese potenzialmente impattanti su deficit e debito nazionali non verranno calcolate a patto di "sforzi ulteriori" di aggiustamento, dicono i commissari che prendono nota dell'impegno dell'Italia di raggiungere un rapporto deficit/Pil all'1,8% nel 2017.
Tuttavia, aggiungono, "in termini strutturali un Paese nella posizione ciclica dell'Italia e con un debito pubblico superiore al 60% del prodotto interno lordo dovrebbe fare uno sforzo fiscale maggiore dello 0,5% ogni anno". Per Dombrovskis e Moscovici "in principio dovrebbe essere questo lo sforzo fiscale dell'Italia, maggiore dello 0,5% nel 2017 e nel 2018". In cambio l'esecutivo comunitario è pronto a concedere molto. "E' nelle intenzioni" dei due commissari chiedere al resto del collegio di accordare "la piena flessibilità dello 0,5%" di Pil (circa 8,2 miliardi di euro) per le riforme strutturali e 'scontare' un ulteriore 0,25% (circa 4 miliardi) per le spese a bilancio per gli investimenti. è inoltre intenzione proporre ulteriore flessibilità per lo 0,04% del Pil (circa 700 milioni) per le spese eccezionali legate alla crisi migratoria, e dello lo 0,06% del Pil (circa 950 milioni) per gli interventi in chiave anti-terrorismo. Però "la nostra valutazione attuale è di un deficit dello 0,1% negli sforzi fiscali previsti per il 2017", scrivono Dombrovskis e Moscovici, sottolineando che per il collegio tutto "è fondamentale che l'Italia agisca in modo che questo gap non si materializzi e che il bilancio del 2017 sia pienamente conforme alle disposizioni del patto di stabilità e crescita".
"Sono fiducioso che una deviazione significativa sarà evitata" nel 2017, rassicura il ministro dell'Economia nella lettera di risposta ai commissari europei, con cui ribadisce "l'impegno preso dal governo italiano nel recente Programma di stabilità che si rifletterà nella legge di stabilità, di rispettare sostanzialmente i parametri di bilancio europei nel 2017". Una flessibilità pari allo 0,85% del Pil riconosciuta all'Italia dall'Ue nella gestione della programmazione economico-finanziaria per il 2016 "consente al Governo di implementare il percorso di aggiustamento delle finanze pubbliche e al tempo stesso di sostenere la ripresa e stimolare la crescita, condizione chiave per la riduzione del rapporto debito/Pil", spiega il Mef.
I capi di gabinetto della Commissione europea sono dunque pronti a predisporre le bozze di decisioni sui conti pubblici degli Stati membri e le raccomandazioni specifiche che domani dovranno essere varate dai commissari. Si tratta degli ultimi lavori tecnici in vista delle decisioni politiche. Rinvii non sono al momento previsti: Dombrovskis e Moscovici, saranno domani a riferire in sala stampa. Per l'Italia si profila una sconto di circa 14 miliardi di euro: sul totale di deficit e debito non verranno considerate spese per lo 0,85% del Pil. Nella lettera inviata al ministro dell'Economia, Dombrovskis e Moscovici hanno dettagliato le proposte pronte ad essere adottate: piena flessibilità dello 0,5%" di Pil (circa 8,2 miliardi di euro) per le riforme strutturali, un ulteriore 0,25% (circa 4 miliardi) per le spese a bilancio per gli investimenti, piu' ulteriore flessibilità per lo 0,04% del Pil (circa 700 milioni) per le spese eccezionali legate alla crisi migratoria, e dello lo 0,06% del Pil (circa 950 milioni) per gli interventi in chiave anti-terrorismo. Totale 0,85% del Pil, circa 14 miliardi. Il nodo politico, è rappresentato dalla Spagna. I capi di gabinetto dovrebbero suggerire provvedimenti contro il governo di Madrid per lo stato di salute dei conti, ma il giudizio rischia di interferire nella campagna elettorale in corso. Si vota il 26 giugno, con il partito anti-austerità Podemos che puo' trarre forza da eventuali stagnate europee. I commissari potrebbero decidere domani per un richiamo piu' blando. (AGI)