Roma - Potenziare la banda larga "perche' la prima cosa che chiedono i turisti stranieri e' la velocita' di connessione a internet"; cambiare l'approccio al turista offrendo dei "percorsi esperienziali", per esempio enogastronomici ma anche culturali; decentralizzare e destagionalizzare il turismo, migliorare i collegamenti aerei, stradali e ferroviari, soprattutto al Sud, e "rimettere in funzione l'Osservatorio Nazionale del Turismo come Dio comanda": sono questi i principali obiettivi da raggiungere secondo Evelina Christillin, presidente dell'Enit, l'agenzia nazionale del turismo trasformata l'anno scorso in ente pubblico economico.
Stati Generali del Turismo, nel 2015 arrivi internazionali +3,2%
Intervistata dall'Agi, la manager torinese spiega che gli ultimi dati sul turismo diffusi agli Stati Generali di Pietrarsa(+ 3,2% di arrivi internazionali e + 4,7% della spesa totale nel 2015) "sono sicuramente buoni in quanto invertono un trend stagnante e fanno ben sperare, anche per il futuro immediato. E' pero' anche vero - prosegue Christillin - che siamo passati dal settimo all'ottavo posto per contributo del turismo al Pil. Evidentemente non siamo competitivi con dei nuovi mercati come quello cinese. Non possiamo quindi dire che e' tutto rose e fiori, ma sicuramente sono dati positivi e che vengono confermati dai primi tre mesi del 2016, in cui abbiamo registrato numeri in crescita". Le premesse per migliorare ci sono tutte, continua Christillin, e la presenza del premier Matteo Renzi agli Stati Generali del Turismo "e' un segnale importante che conferma un'attenzione riservata al settore turistico da parte del governo".
Le cose da fare secondo Christillin sono tante: "occorre innanzitutto partire dall'idea che il turismo e' legato non soltanto alla cultura ma anche alle attivita' produttive. E' un tutt'uno. Per questo - racconta - alcuni giorni fa abbiamo incontrato il ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina, per delineare delle politiche comuni su un settore trainante come quello dell'enogastronomia. Per moltiplicare le mete turistiche e ridurre il sovraffollamento nelle grandi citta' d'arte, come giustamente sottolinea il ministro Franceschini, bisogna infatti proporre dei percorsi nuovi, che definirei esperienziali: per esempio culturali, enogastrnomici, sportivi."
"Al turista giapponese - spiega Christillin - interessa di piu' la parte culturale, in cui rientra anche l'opera lirica, e quindi stiamo lavorando per offrire dei percorsi legati all'opera. Il turista cinese, invece, e' molto attratto dalla moda italiana e quindi gli si puo' offrire un pacchetto in cui ci sono i negozi delle nostre case di moda. Insomma, dobbiamo capire cosa vuole il singolo turista e fare una proposta che lo soddisfi. Le altre priorita' strategiche sono incrementare il numero di turisti, la loro presenza media, passata da 4,1 giorni del 2001 a 3,6 del 2015, e la loro spesa media; de-stagionalizzare; avere una buona collaborazione con tutti gli stakeholders, ovvero innanzitutto le Regioni, ma anche con le associazioni di categoria e i ministeri: quello del Turismo, ovviamente, ma anche il Mipaaf per quanto riguarda il food e il ministero dei Trasporti per i collegamenti".
Quanto all'Enit, per la presidente "dovra' rivedere la propria copertura geografica: abbiamo delle sedi estere che corrispondono al mondo degli anni Novanta, con una grande concentrazione sull'Europa e il nord America e una presenza debole in Cina, in India e nei Paesi del Golfo. Dobbiamo quindi riposizionare i nostri 22 uffici all'estero - dove lavorano e continueranno a lavorare un centinaio di persone - in funzione del mondo di oggi. Il numero dei dipendenti presenti in Italia restera' invece piu' o meno lo stesso: una settantina". Ad ogni modo, dice Christillin, "e' importante che sia fatto un vero gioco di squadra come Paese per quanto riguarda la promozione e mi sento di dire che ci stiamo riuscendo, in particolare con le Regioni, cui spetta la titolarita' sulla promozione turistica in base al titolo V della Costituzione". Infine uno sguardo al Sud: "La Puglia ha fatto molto in questi anni e anche la Sicilia pero' e' chiaro che manca un discorso di sistema perche' se non ci sono i collegamenti, i voli low cost, le ferrovie che funzionano come si fa? Lo stesso discorso vale per la connessione internet: l'80% dei viaggiatori si orienta sul web per scegliere l'albergo e la prima cosa che chiede e' la velocita' della connessione, che nel nostro Sud in tanti posti non c'e' proprio. Occorre quindi potenziare la banda larga e fortunatamente il governo ha preso un impegno in questo senso. Siamo 132esimi al mondo per l'accesso alla Rete, molto indietro per un Paese che continua a essere il primo nei desideri di visita dei turisti stranieri". (AGI)