Roma - L'economia italiana continua a presentare alcuni elementi di incertezza dal lato delle spinte alla crescita dell'offerta di beni e servizi; dal lato della domanda si mantiene stabile la crescita dei consumi, accompagnata dalla lieve ripresa degli investimenti. In questo quadro, l'indicatore composito anticipatore dell'economia italiana rimane positivo, suggerendo il proseguimento della fase di moderata crescita anche nel primo trimestre. Lo rileva l'Istat nella Nota mensile sull'andamento dell'economia italiana.
Negli ultimi mesi la produzione del settore manifatturiero ha mostrato segnali incerti. In gennaio - ricorda l'Istat - si è registrato un balzo dell'attività industriale (+1,9% rispetto a dicembre 2015), alimentato principalmente dalla crescita dei beni strumentali e intermedi (rispettivamente +5,7 e +2,5%). L'incremento, tuttavia, appare decisamente più contenuto (+0,2%) se si considera la media degli ultimi 3 mesi (novembre-gennaio) rispetto al trimestre precedente. Gli indicatori in valore sembrano confermare la fragilità dell'attuale fase del settore manifatturiero. A gennaio, il fatturato dell'industria ha segnato un incremento congiunturale dell'1%, sospinto dalla vivacità dei beni strumentali (+1,6%) e di consumo durevoli (+4,5%); si sono registrate variazioni positive sia per la componente interna (+1,2%) sia estera (+0,4%). Nella media degli ultimi tre mesi, tuttavia, l'indice complessivo è diminuito dello 0,6%, con cali significativi nei comparti dell'energia (-5,1%) e dei beni strumentali (-1,9%). Segnali positivi giungono dagli ordinativi dell'industria, aumentati sia in gennaio (+0,7% su base congiunturale) sia, in misura più marcata, nella media degli ultimi tre mesi (+2,1%), grazie in particolare all'apporto positivo del mercato interno (+3,1%). Una sostanziale variabilità ha caratterizzato anche la dinamica degli scambi con l'estero: in gennaio le esportazioni in valore hanno registrato una diminuzione rispetto al mese precedente (-2,2%) condizionate dalla contrazione sui mercati extra Ue (-6,3%); la media trimestrale novembre-gennaio rimane comunque positiva (+1,5%). Anche le importazioni totali hanno segnato una riduzione (-0,6% la variazione rispetto a dicembre), tuttavia al netto dei beni energetici, si evidenzia un aumento sia su base mensile (+1,3%) sia su base trimestrale (+0,8%). L'andamento dei flussi commerciali con i paesi extra Ue, dopo le diminuzioni dei mesi precedenti, ha evidenziato in febbraio una crescita congiunturale delle esportazioni (+3,3%), in presenza di una so-stanziale stabilità delle importazioni (+0,1%), che risultano in aumento se considerate al netto della componente energetica (+1,0%).
Nel quarto trimestre del 2015 il potere di acquisto delle famiglie consumatrici, misurato al netto dell'andamento dell'inflazione, ha subito un calo (-0,7%) rispetto al trimestre precedente, a riflesso di una flessione del reddito lordo di-sponibile (-0,6%). Tale calo è stato compensato da un ribasso della propensione al risparmio che ha reso possibile la prosecuzione della tendenza positiva dei consumi (+0,4%). In gennaio - prosegue l'Istat - le vendite al dettaglio in volume sono rimaste invariate rispetto al mese precedente mentre sono risultate negative per il terzo mese consecutivo su base tendenziale (-1,6%). (AGI)