Milano - Si riuniranno entro il prossimo primo novembre le assemblee straordinarie per la fusione tra la Banca popolare di Milano e il Banco Popolare. La fusione - annuncia una nota congiunta, dopo il via libera dei consigli all'operazione - avrà efficacia "entro dicembre 2016". Il Banco Popolare - si legge nel testo dell'accordo - riunirà entro maggio l'assemblea per l'approvazione dell'aumento di capitale. Una volta approvata l'operazione, e comunque entro maggio, i consigli di Bpm e il cda del Banco saranno chiamati ad approvare il progetto di fusione. La ricapitalizzazione dell'istituto veronese dovra' essere integralmente eseguita entro il 31 ottobre mentre, entro il primo novembre, le assemblee delle due banche dovranno dare via libera alle nozze. Il perfezionamento della operazione - si ricorda nella nota - e' subordinato anche alle autorizzazioni delle autorita' di vigilanza. "Qualora le predette condizioni sospensive non dovessero essere soddisfatte entro il termine del primo novembre 2016 e, in particolare, entro tale data non dovesse concludersi il processo di approvazione della operazione da parte dei competenti organi sociali di ciascuna delle parti, il protocollo di intesa si intenderà privo di ogni efficacia". Anche la mancata esecuzione dell'aumento di capitale del Banco o la mancata integrale conversione in azioni ordinarie, in caso di utilizzo di strumenti finanziari convertendi, entro il 31 ottobre 2016 "costituisce condizione risolutiva del protocollo da intesa".
I soci del Banco Popolare avranno il 54% del capitale della nuova capogruppo, che nascera' dalla fusione tra l'istituto e la Banca popolare di Milano; il restante 46% fara' capo agli azionisti della Bpm. E' quanto prevede l'intesa siglata oggi dalle due banche. La nuova banca avra' due sedi: la sede legale sara' a Milano e quella amministrativa a Verona. Il Banco Popolare eseguira' un aumento di capitale da 1 miliardo di euro prima delle assemblee per la fusione con la Bpm. Lo prevede l'intesa siglata oggi dai due istituti. L'istituto veronese - si legge - convocherà "nei tempi tecnici necessari" l'assemblea straordinaria e ha già sottoscritto con Mediobanca e Bank of America Merrill Lynch un preaccordo di garanzia per l'intero ammontare dell'operazione. Ancora da definire le forme tecniche per il rafforzamento patrimoniale che, si legge ancora nella nota, potrebbe comprendere "anche l'esclusione in tutto o in parte del diritto di opzione" o avvenire "mediante l'emissione di strumenti finanziari convertendi" da convertire prima delle assemblee per la fusione.
Dalla fusione tra Bpm e Banco Popolare nascerà la terza banca del Paese, con una capitalizzazione di Borsa di circa 5,5 miliardi di euro prima dell'aumento di capitale del Banco, circa 4 milioni di clienti e 2.500 filiali. Sono i numeri dell'operazione, che ha avuto oggi il primo via libera dai consigli delle due banche. Il nuovo istituto avrà oltre 25 mila dipendenti, oltre 171 miliardi di attivi e una raccolta di 120 miliardi di euro. Nel complesso, avrà piu' dell'8% del mercato nazionale, con una forte radicalizzazione nel nord Italia (11%) e, in particolare, in Lombardia (15,5%), Piemonte (12,5%) e Veneto (9,5%). A livello patrimoniale, il Cet 1 ratio pro forma del gruppo sara' pari al 13,6% se si considerano gli effetti dell'aumento di capitale. Lo si legge in una nota. L'istituto che nascerà dalla fusione tra Bpm e Banco Popolare adotterà un sistema di governance tradizionale, composto da consiglio di amministrazione e collegio sindacale; i consiglieri saranno inizialmente 19 (di cui almeno 9 indipendenti) e, successivamente, l'organo sara' snellito a 15 membri. Ancora incerto il nome della nuova banca che potrebbe combinare le denominazioni attuali o cambiare del tutto, "in discontinuita' con il passato". Subito prima che la fusione diventi efficace, saranno scorporati gli sportelli Bpm delle province lombarde di Milano, Monza, Como, Lecco e Varese, che daranno vita a una 'banca rete' con una struttura organizzativa "efficiente e coerente" con la sua natura e che, una volta approvata la fusione, includera' anche gli sportelli del Banco nelle stesse province. "Entro un ragionevole periodo di tempo dalla data di perfezionamento dello scorporo e, comunque, con effetto a partire dal terzo anno successivo alla data di efficacia della fusione, la societa' beneficiaria dello scorporo sara' incorporata nella nuova capogruppo", prosegue la nota.
Nel frattempo di banche si è occupato oggi anche il Parlamento con il via libera della Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto Banche, che riforma gli istituti di credito cooperativo. I si' sono stati 351, 180 i voti contrari. Nel pomeriggio l'Aula sarà impegnata con gli ordini del giorno e, infine, con il voto finale che potrebbe arrivare in notturna, visto l'ostruzionismo annunciato dal Movimento 5 Stelle. (AGI)