Milano - La pretattica sulla nuova presidenza della Confindustria s'infittisce con l'approssimarsi della scadenza del 17 marzo, quando i quattro candidati presenteranno i loro programmi al Consiglio generale. Secondo fonti bene informate, il presidente uscente Giorgio Squinzi avrebbe incontrato questa mattina Marco Bonometti, uno dei quattro candidati, attuale presidente dell'Associazione industriale bresciana, accompagnato da un suo convinto supporter, l'ex presidente nazionale Antonio D'Amato. Ieri sera, invece, un incontro privato sarebbe avvenuto - ma senza esiti di rilievo - tra lo stesso Bonometti e Alberto Vacchi, presidente di Unindustria Bologna. Peraltro, chi ha misurato sul campo Bonometti da quando nel 2013 e' diventato presidente degli industriali bresciani, ne sottolinea l'estraneita' totale alla logica di mediazione permanente che ha sempre distinto le procedure interne tradizionali di Confindustria. Quindi e' improbabile che un personaggio del genere accetti soluzioni di compromesso. I bookmakers fotografano dunque a oggi una situazione ancora incerta, con due candidati - Vincenzo Boccia e lo stesso Vacchi, nell'ordine - un po' piu' avanti degli altri ma con tutti gli esiti ancora possibili, compreso quello di una sostanziale spaccatura. Anche per questo, da piu' parti, sia pure sotto traccia - salvo l'encomiabile endorsement pubblico del presidente dei giovani veneti Giordano Riello - e' stato auspicato un intervento di Squinzi per una forte moral suasion sui concorrenti stessi, volta a indurli a una forma di accordo tra loro che consentisse di semplificare gli schieramenti scongiurando appunto una troppo marcata frattura nell'elettorato confindustriale. Difficile pensare tuttavia che questo possa accadere prima dell'appuntamento del 17 marzo, quando i candidati potranno finalmente presentare davanti al Consiglio generale i loro programmi, che paradossalmente ad oggi - in ottemperanza al regolamento - sono ancora riservati. (AGI)