Roma - Fondi pubblici controllati dal Governo di Pechino sono intervenuti in Borsa per tentare di frenare il flusso di vendite che ha portato ieri i listini cinesi a perdere fino al 7%. Le autorita' hanno poi fatto trapelare l'indiscrezione, non ancora confermata ufficialmente, che lo stop alle vendite imposto ai grandi azionisti l'estate scorsa sara' prorogato anche dopo la scadenza dell'8 gennaio. La fonte ha spiegato che il divieto restera' in vigore fino all'introduzione di nuove regole sulle vendite. Molte importanti aziende hanno gia' ufficializzato la decisione di non vendere azioni sul mercato secondario per almeno un altro anno. La regola, introdotta l'8 luglio scorso, riguarda gli investitori che detengono oltre il 5% del capitale e i top manager delle aziende quotate. Per assicurare liquidita' al mercato, inoltre, la Banca centrale cinese ha condotto un'operazione pronti contro termine da circa 20 miliardi di dollari, la maggiore da settembre scorso. (AGI)
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