(AGI) - Roma, 13 dic. - Bankitalia si autoassolve e assicura: mai più prodotti pericolosi nei portafogli dei clienti delle banche. Dopo il crac di Banca Etruria che ha portato al suicidio di un piccolo risparmiatore, Salvatore Rossi, direttore generale di Palazzo Koch, sostiene che "è urgente vietare la vendita, per legge, al pubblico allo sportello" di prodotti come le obbligazioni subordinate che hanno portato sul lastrico i 10.500 risparmiatori di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti. "Per Banca Etruria, come per altre banche, e' stato impossibile trovare una soluzione di mercato", ha aggiunto il numero due di Bankitalia . Del resto, "in questi anni di crisi e' diventato molto difficile trovare soluzioni di mercato, perche' tutte le banche hanno problemi di crediti deteriorati". Quello che sta succedendo ai risparmiatori di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti "ha aspetti drammatici, ma e' una situazione molto circoscritta sull'intero scenario italiano. Queste quattro banche facevano meno dell'un per cento dei depositi di tutto il sistema bancario italiano" ha sottolineato Rossi, "Non c'e' dubbio che per 10.500 persone si tratti di un grave problema perche' si sono viste azzerare i risparmi nelle obbligazioni subordinate". Rossi ha voluto anche porre l'accento sul fatto che in Italia, a differenza di quanto capitato in altri Paesi europei in questi ultimi 7-8 anni di grande crisi finanziaria, "e' stato molto limitato l'impiego di denaro pubblico per salvare le banche. In Italia i salvataggi delle banche si sono fatti trovando una banca sana e forte che comprasse quella malata e indebolita per risanarla. Adesso e' necessario - ha aggiunto Rossi - che il consumatore di un servizio bancario, sia esso cliente o impresa, capisca che in tutta Europa, con le nuove regole votate dal Parlamento Europeo, si mette al centro la responsabilita' individuale".
"Mi ha fatto piacere il richiamo di Renzi alla solidita' di fondo del sistema bancario italiano e alla necessita' di avere fiducia nel sistema nel suo complesso. Pur riconoscendo difetti e problemi, le banche cooperative, che rappresentano una grande ricchezza del Paese sono molte, molto piccole e cominciano ad avere una seria difficolta' a resistere in un mercato che si sta globalizzando e che richiede tanto patrimonio e capitale. Per questo serve una riforma che porti tutte le banche di credito cooperativo ad unirsi in un contenitore" ha detto ancora il direttore generale di Bankitalia, "siamo angosciati per questa vicenda e lo siamo ancor prima che la questione finisse sui giornali, ci siamo interrogati per capire se avevamo agito correttamente: la mia personale opinione e' che abbiamo fatto tutte quello che potevamo, al meglio della nostra capacita' e nel rispetto delle leggi vigenti. Ritengo che anche la Consob abbia agito bene. Noi, comunque, siamo pronti a spiegare e a chiarire tutto quello che sara' necessario dire in ogni sede, a cominciare dal Parlamento". (AGI)