E' già stata ribattezza la "Disneyland del cibo". Aprirà i battenti il 15 novembre il più grande parco agroalimentare al mondo, in fase di completa realizzazione sui 100mila metri quadrati dentro al Centro agroalimentare di Bologna (Caab). Si chiama Fico (Fabbrica Italiana Contadina) Eataly World ed è un progetto nato 5 anni fa con l’obiettivo dichiarato di diventare punto di riferimento museale, gustativo, per la spesa e didattico di un pubblico molto vasto.
'Motore' del Parco sono stati Andrea Segrè, presidente di Caab e Fondazione Fico; Alessandro Bonfiglioli, direttore generale di Caab; Tiziana Primori amministratore delegato di Fico Eataly World (la società di gestione del Parco) e Oscar Farinetti, fondatore di Eataly.
Viaggio a Fico Eataly World
Conclusi gran parte dei lavori di base, ora a Fico Eataly World sono in corso i collaudi di macchinari ed impianti delle imprese oltre all'ultimazione delle opere più rappresentative di accoglienza all'ingresso e nella hall centrale. L'arca dell'agroalimentare racchiude tutta la biodiversità italiana, dal 'campo alla forchetta' attraverso due ettari di coltivazioni e stalle all'aria aperta con più di 200 animali di razze autoctone .
In 80 ettari le eccellenze alimentari
Lo spazio chiuso di (8 ettari) ospita 40 fabbriche (per la trasformazione dei prodotti di eccellenza made in Italy tra cui carni, formaggi, pasta, olio, birra), ristoranti, botteghe, un mercato oltre ad aule didattiche, un centro congressi (con una capienza massima di mille persone) e la Fondazione Fico dedicata all'educazione ambientale ed alimentare.
Finanziamenti da tutta Italia
L'intuizione è nata cinque anni fa, per valorizzare alcune aree parzialmente inutilizzate del Centro agroalimentare di Bologna, e ha preso corpo, inizialmente, attraverso le risorse arrivate in prima battuta dal territorio (fondazioni bancarie, mondo cooperativo, associazioni imprenditoriali). Poi il progetto ha abbracciato tutta l'Italia con il supporto dei maggiori fondi pensionistici privati (agronomi, veterinari, medici di famiglia, biologi, architetti). Anima dal punto di vista finanziario della 'Disneyland del cibo' è il fondo Pai (gestito da Prelios Sgr) con un patrimonio massimo autorizzato di mezzo miliardo di euro. Finora sono stati già raccolti circa 150 milioni, di cui 50 di patrimonio immobiliare del Caab e 100 arrivati dai soci privati. Una sinergia vincente tra pubblico e privato che ha visto collaborare 150 soggetti tra imprenditori, istituzioni ed associazioni.
Porterà 3.700 posti di lavoro
Sono previsti, grazie a Fabbrica Italiana Contadina, 700 posti di lavoro interni e 3mila nell'indotto. La data di inaugurazione, il prossimo 15 novembre, è stata decisa dal Comune di Bologna, promotore del progetto. "Da questa data non si torna indietro - ha ricordato Segrè - ed il traguardo è vicino". Il Parco è stato già presentato a 100 ambasciatori italiani nel mondo e tra delegazioni istituzionali, opinion leader, tour operator abbiamo già avuto 200 presenze in visita al cantiere e almeno altre 300 sono già definite da qui all'apertura".
Simbolo della lotta allo spreco
Fico sarà un luogo a spreco zero ed un modello di economia circolare. Lo ha detto ancora Andrea Segrè spiegando che, "ad esempio, il cibo in eccesso nei ristoranti sarà recuperato ed il Parco sarà un punto di riferimento per la dieta Mediterranea". Mente dell'attività educativa sarà la Fondazione che annovera tra i suoi partner alcuni dei più importanti atenei ed istituzioni di ricerca sul cibo. Parallelamente sono previsti anche momenti didattici 'pratici' affidati ai laboratori gestiti dalle aziende. Simbolo della lotta contro lo spreco anche l'opera esterna che sarà visibile all'ingresso: un'enorme 'scultura' formata dal mele Val di Non. Frutti che saranno recuperati prima della loro naturale scadenza e poi donati.
Ingresso gratuito
L'ingresso a Fico (dov'è previsto anche un cinema oltre a aree dedicate allo sport, alla lettura ed ai bambini) sarà gratuito, un "servizio" spiegano Segrè e Primori, rivolto ai cittadini bolognesi (e non) a dimostrazione che il Parco sarà un "luogo libero, come una piazza dove i cittadini potranno entrare alla sera per andare al cinema, giocare a beach volley o imparare il tango". Sei alberi di Ulivo provenienti dalla Calabria accoglieranno i visitatori all'entrata e nella sala centrale spiccherà un 'totem' con le immagini dei 53 siti italiani Unesco.
Obiettivo: 6 milioni di visitatori l'anno
Dal punto di vista economico, l'obiettivo è raggiungere i 6 milioni di visitatori ogni anno tra cui 2 milioni di stranieri e 4 di italiani divisi in 'turisti' veri e propri e persone provenienti dai comuni vicini (Modena, Firenze e Rimini con cui sono già stati conclusi accordi per collegamenti giornalieri). "Noi non stiamo pensando ad un turismo mordi e fuggi - ha osservato l'ad di Fico Eataly World - perché dobbiamo puntare sulla conoscenza per far capire che il turismo è una passione, un'esperienza per crescere. Il primo messaggio che daremo è questo: 'Qui c'è un assaggio del nostro Paese ma l'Italia in termini di cultura, bellezza e prodotti è ancora più bella se vissuta fuori, all'esterno".