Lecce - Le notti estive, specie durante le tante feste patronali nel Mezzogiorno, sono illuminate da scenografie di luce, luminarie e parature (gli archi solitamente in legno dove sono sistemate le luci), che disegnano paesaggi fantastici, talvolta vere e proprie opere d'arte luminose dal forte potere evocativo. Quando la "Mariano scenografie luminose" nacque, nel 1898 a Scorrano, le lampade a carburo si accendevano una ad una. Oggi che l'azienda è diventata "Marianolight luminarie", e opera in molte parti del mondo, la tecnologia consente di accendere migliaia di led in un secondo, come è avvenuto in occasione della tradizionale festa di Santa Domenica che fa di Scorrano (piccolo centro del Salento) la capitale mondiale delle luminarie. L'imprenditore 54enne Lucio Mariano ha raccolto il testimone del padre Eliseo, a cui l'aveva tramandato il nonno Salvatore, e in futuro spera di passarlo ai suoi tre figli per mantenere la conduzione familiare, che ha consentito a una piccola azienda di provincia di conquistare notorietà a livello internazionale e ricevere commesse in tanti Stati diversi. L'attività dei Mariano è nata un secolo e mezzo fa a Scorrano, piccolo centro del Salento conosciuto come la "capitale mondiale della luce", patria dei paratori che, nei giorni della festa di Santa Domenica (dal 5 al 9 luglio), gareggiano a colpi di creazioni luminose in un evento che nel 2015 è stato caratterizzato dall'accensione di 2 milioni di lampadine e ha portato in paese 600.000 visitatori e che quest'anno sta confermando lo stesso trend.
Marianolight, luminarie Puglia accendono le feste - FOTO
La fabbricazione delle lampadine e delle strutture viene effettuata dalla Marianolight nella sede di Corigliano d'Otranto - estesa su 8.000 metri quadrati, di cui 4000 coperti - in cui lavorano 27 persone (a cui se ne aggiungono diverse decine in occasione degli eventi), con il supporto di altre aziende della zona industriale. A sovrintendere le 4 divisioni dell'azienda (progettazione, ricerca, produzione e vendita) c'è Lucio Mariano, inventore della grafica di ogni progetto e perfetto conoscitore dei processi tecnici. "Le nuove tecnologie hanno cambiato in maniera radicale il modo di lavorare dei maestri paratori - ha spiegato - che oggi utilizzano solo lampade al led, grazie alle quali si è ridotto del 90% il carico di energia utilizzata, potenziando l'illuminazione. I progetti vengono fatti in 3D e tutto gestito tramite complicati software che consentono di utilizzare anche la musica durante le accensioni". Oltre alla Marianolight, tre sono le aziende altrettanto importanti del territorio: De Cagna, Mariano e Santoro (che in totale occupano un centinaio di persone), anch'esse ormai proiettate nella galassia del lavoro all'estero. Le feste patronali, infatti, sono ormai solo una piccola parte dell'attività dei "geni della luce", a partire proprio da Marianolight, che rimpinguano il loro fatturato soprattutto grazie alle commissioni per i grandi marchi della moda o per le feste organizzate in ogni parte del mondo. La più recente è stata la "Festa della Luce" che a dicembre ha commemorato a Kobe, in Giappone, il terremoto del 1995. "In quell'occasione abbiamo affrontato uno dei problemi più grossi per chi installa luminarie - ha spiegato Lucio Mariano - cioè il vento. Una tromba d'aria ha buttato giù gli alberi che reggevano alcune installazioni e anche le strutture, per fortuna è accaduto di notte e non ha avuto conseguenze".
Fuochi del Terzo Millennio, mapping 3D illumina a festa il mondo
Altro progetto importante è stato quello dell'illuminazione delle colline alla periferia di Doha in Qatar, trasformate in un grande cielo stellato in occasione del Ramadan. "In quel caso - ricorda ancora Lucio Mariano - la difficoltà fu determinata dai tempi ristretti dell'installazione imposti dallo sceicco, che in venti giorni ci costrinsero a creare e montare 30.000 elementi". Altro capitolo è quello delle commissioni da parte degli stilisti, che illuminano a festa le sfilate o le sedi nelle più importanti capitali in occasione delle festività natalizie o di ricorrenze particolari. Tra le installazioni più recenti di Marianolight ci sono quelle per le boutique Pomellato di Milano, Londra, Parigi e New York, mentre clienti storici sono stati Bulgari (che ha fatto riprodurre i suoi serpenti per gli Store da Pechino a Shangai), Fendi ("che ha voluto le sue borse stilizzate"), Gucci ("che ha cinto i suoi palazzi con cinture di luminarie"). E poi Kenzo e Dolce&Gabbana, solo per citarne alcuni. Senza contare le amministrazioni delle grandi città italiane che ingaggiano la ditta salentina per le feste (Torino ha fatto realizzare l'albero di Natale, Roma ha voluto illuminare via Condotti) oppure i privati che scelgono scenografie stupefacenti per feste private, soprattutto in Medio Oriente e in Asia, dove impazza la moda della luminaria pugliese, come mostrano le immagini del fidanzamento di due rampolli indiani festeggiato nel 2012 a Bangkok. La Marianolight si è aggiudicata a marzo il primo premio a Valencia in occasione della festa Las Fallas, a cui hanno partecipato con ottimi risultati anche le altre ditte salentine del settore. (AGI)