(AGI) - Roma, 08 lug. - Toccare con mano cosa vuole dire essere una micro multinazionale e vedere il mondo come un unico mercato. E' questo il sogno divenuto realta' per le sei start-up che parteciperanno alla nona edizione della piu' importante fiera dell'innovazione tecnologica in Asia APEC 2016 a Shenzhen, nel sud della Cina, che si terra' dal 14 al 16 luglio. Ad accompagnarle i sei campioni nazionali Marco Mistretta, amministratore delegato della filiale italiana di IngDan, l'intrigante internet company per la raccolta di progetti hardware IoT quotata alla borsa di Hong Kong. "L'APEC e' una fiera organizzata dal ministero dell'Industria e dell'Information Technology cinese e IngDan e' tra i co-organizzatori" ha detto Marco Mistretta all'Agi. IngDan ha l'incarico di allestire l'aerea dell'hardware IoT che con 1300 espositori e 500mila visitatori nell'ultimo anno, raccoglie i soggetti interessati da tutto il mondo dell'Asia Pacifico, dalla Cina all'Australia. "E' di fatto l'occasione piu' importante per chi vuole farsi conoscere e prendere atto che ci sono concorrenti e prodotti alternativi in arrivo sul mercato - ha proseguito -. L'Asia e' il piu' grande mercato al mondo per l'hardware, in termini di produzione, innovazione e consumo. Secondo gli ultimi dati statistici di Goldman Sachs, il 47% dei beni di lusso , nei quali ricade il settore IoT (dai braccialetti intelligenti agli smartphone,) e' consumato proprio dai cinesi".
La tappa di Shenzhen ha per i giovani imprenditori l'obiettivo di creare occasioni di incontro con investitori, distributori, partner e societa' interessate a farli crescere su quei mercati dove le barriere di ingresso sono piu' alte o piu' complesse. "Non basta piu' partecipare a una fiera e basta, bisogna cominciare a unire la presenza online alla presenza tradizionale offline, quel mix essenziale di cui hanno bisogno le start up oggi, le cosiddette pmi innovative, per poter crescere sui mercati" ha spiegato l'ad di Ingdan. "Veniamo da modelli di business tradizionali caratterizzati da clienti e aziende monoprodotto - ha aggiunto -: questi modelli hanno funzionato per 20 anni, ma oggi sono obsoleti. Oggi bisogna investire sulla presenza online e sulla creazione di contenuti, puntando sulla comunicazione e sul posizionamento sui motori di ricerca e sui social network, allo stesso tempo continuando a partecipare agli eventi fieristici tradizionali perche' il rapporto umano continua ad avere un peso". Per tutelare la proprieta' intellettuale, Mistretta ha creato una legal entity italiana, Ingdan Italia societa' di capitali, grazie alla quale le relazioni commerciali vengono tutelate e disciplinate sotto il diritto italiano. Ma IngDan guarda avanti: "La tutela della proprieta' intellettuale e' importante ma poi bisogna avere i mezzi per esercitarla" ha spiegato Mistretta. "Per noi cio' che conta e' la velocita' nell'arrivare sul mercato, quando parliamo di innovazione tecnologica l'obsolescenza dei prodotti e' velocissima. Quindi se hai un'idea, devi realizzarla e distribuirla nel piu' breve tempo possibile. E noi con IngDan ti permettiamo di fare tutto questo".
IngDan, che opera principalmente in Cina, in Europa, negli Usa e in Israele, si candida a essere porta d'accesso anche per i cinesi in Europa. Degli 11 mila progetti totali, 8mila sono cinesi con presenza sul mercato cinese e Usa. "Per tutte le start up a livello mondiale, l'obiettivo e' la Cina perche' e' il mercato piu' grande del mondo" ha sottolineato Mistretta per il quale e' pero' sempre piu' importante intercettare il flusso di internazionalizzazione di queste start up che hanno "interesse ad approcciare mercati nuovi". Le start up, che tipicamente hanno uffici vendita piccoli e destinano gran parte delle risorse a ricerca, sviluppo, produzione, quando decidono di internazionalizzare hanno bisogno di un supporto "con canali di comunicazione paralleli che non si incrociano mai: Google e Facebook in Occidente, Baidu e Wechat in Oriente. "Strutture che hanno bisogno di un elemento cross, e IngDan crea la possibilita' di farsi conoscere nel modo piu' corretto su ogni mercato. Mettiamo che uno inventi un contapassi, tutti camminano nello stesso modo ma la necessita' di comunicare come funziona un contapassi e' diversa da paese a paese, al netto della lingua e delle abitudini". Sono gia' molti i prodotti cinesi che stanno arrivando sul mercato italiano attraverso piattaforme di e-commerce come Alibaba e Suning (che comprando l'Inter su e' guadagnata uno sbarco significativo in Italia). "L'interesse da parte cinese e' sempre piu' forte ma dobbiamo rendere disponibili i contenuti perche' il mercato europeo e italiano rimangono piccoli, significativi per i test di qualita' ma ancora poco nella distribuzione dell'importanza degli investimenti dove la concentrazione chiave rimane sulla Cina". (AGI)