di Silvia Inghirami
Roma - "Abbiamo gli strumenti per trasformare le nostre ricchezze in un'offerta globale": Il sociologo Francesco Morace e' "positivo" sul futuro dell'Italia, pur riconoscendo che bisogna ancora convincere gli italiani, troppo inclini all'autocritica. "Abbiamo una qualita' della vita che non ha paragoni, neanche in Paesi come la Francia - dichiara Morace all'AGI - E' la capacita' di vivere il bello e il piacere, ma non ne siamo consapevoli". Eppure "l'Italian factor" significa successo, in particolare per l'industria del turismo: "Le ricerche dimostrano che nel mondo c'e' il desiderio di vivere un'esperienza memorabile in Italia, un'esperienza che altrove non si potrebbe vivere". I viaggiatori oggi ricercano "l'unicita'" e "il talento dei luoghi" di cui la penisola e' ricca: "Vantiamo il primato di beni culturali e di biodiversita' alimentare, abbiamo un territorio che offre tutto, dal mare alla montagna: quello che dobbiamo imparare e' raccontare in modo nuovo le storie di prodotti unici".
Esempi da seguire sono quelli di Eataly, della Notta della taranta, della promozione fatta dal Trentino Alto Adige: "Il fondatore di Eataly Oscar Farinetti - spiega Morace, docente di Social Innovation al politecnico di Milano e di Culture e Lifestyle alla facolta' di sociologia dell'Universita' di Trento, nonche' presidente del Future Concept Lab - ha saputo mettere insieme prodotti tipici di vari territori, sfruttare la filiera corta e l'internazionalizzazione. Da Eataly si puo' mangiare italiano e comprare prodotti italiani a New York, a Roma o a Tokyo. Si abbina l'unicita' locale all'universal retail". "La Notte della taranta in Puglia ha unito le tradizioni e il folklore del ballo con la rete delle masserie e la comunicazione digitale rivolta ai giovani, enfatizzando l'unicita' dell'offerta". "Il Trentino Alto Adige ha puntato sulla cura del paesaggio, dell'ambiente e dell'organismo. Sul valore della salute e della sostenibilita' ha costruito una grande credibilita' nel Paese e all'estero".
Seguendo queste esperienze positive, gli operatori italiani dovrebbero abbandonare "la concezione localistica" impegnata a difendere vecchie rendite di posizione; e piuttosto dovrebbero "passare all'attacco e realizzare presidi di cultura italiana all'estero per attirare nuovi clienti". Il turista va "agganciato emotivamente", con 'story telling' o con l'assaggio di prodotti tipici. Poi pero' "le esperienze vanno messe in rete, spiegando il sistema Italia". E qui - lamenta Morace - siamo ancora indietro: "Al momento colgo segnali contrastanti: c'e' una nuova sensibilita' e la consapevolezza che abbiamo tante cose da valorizzare. Pero' i livelli di autostima sono bassi, prevale la sfiducia. Gli italiani appaiono emotivamente fragili". Occorre quindi un "sussulto collettivo": bisogna "mobilitare i giovani" e convincerli che sono in grado di affrontare e superare gli ostacoli. "I ragazzi stranieri che vengono in Italia con l'Erasmus non se ne vorrebbero piu' andare, perche' il nostro stile di vita e' molto appetibile. Certo, abbiamo dei punti deboli, come la scarsa efficienza e tempestivita' dei servizi ma potremmo attirare tanti piu' turisti offrendo 'l'italian experience'. Gli adulti continuano a ripetere che in Italia non c'e' futuro ma non e' vero: bisogna far passare un'altra verita' e far si' che i 20enni se ne approprino". Una volta acquisita una maggiore sicurezza in se stessi, i giovani potrebbero guardare con altri occhi ai paesi esteri, non piu' solo luoghi dove emigrare. "Nel mondo l'esperienza italiana e' conosciuta e apprezzata ma l'improvvisazione non paga piu'. Abbiamo grandi opportunita' di esportare in Cina ma prima bisogna conoscere la cultura cinese. Bisogna entrare con pazienza e radicare la propria eccellenza lavorando con partner cinesi. Cosi' anche aziende di media grandezza possono ottenere risultati significativi". Ovunque nel mondo - conclude Morace - le imprese italiane possono avere successo se puntano ad una clientela medio/alta e utilizzano senza paura internet e i social. "La credibilita' di costruisce giorno per giorno. Bisogna individuare il prodotto in cui possiamo essere unici e poi farlo sapere, lavorando con impegno". (AGI)