È nata nel 2010 come startup a I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino, si occupa di soluzioni digitali per le aziende, si chiama Ennova, ed stata fondata da Fiorenzo Codognotto, trevigiano, classe 1955, e Michele Scarici. In 8 anni da progetto (nel 2014 ha vinto il premio PNICube come startup dell’anno) si è trasformata in un’azienda innovativa, che oggi conta 1200 specialisti su cinque sedi (40 ingegneri), ha chiuso un fatturato di 50 milioni di euro maturato nel 2017, e nel 2018 le previsioni parlano di un fatturato di 60 milioni di euro.
“Avevamo già una significativa storia imprenditoriale pregressa e l’esperienza in questo caso aiuta, soprattutto per essere immediatamente credibili verso gli interlocutori dei grandi clienti. Ma il successo dell’iniziativa - ha spiegato Codognotto - che condivido con le donne e gli uomini che fanno parte della nostra squadra, è indubbiamente legato alla costanza e al coraggio che ci hanno guidati nell’impresa”. L’ultimo progetto? L’uso dei droni per il monitoraggio e la manutenzione delle infrastrutture di telecomunicazione, dislocate in aree impervie.
Concretezza, perseveranza e talento
Fiorenzo Codognotto aveva fondato nel 1997 a Torino Comdata, azienda specializzata nella gestione dei processi di business delle imprese. Poi nel 2010, la decisione di costituire una startup, per Codognotto ”il modello ideale per realizzare innovazione, non solo tecnologica, ma principalmente di processo, di modello di business. Perché - ha spiegato - per realizzare modelli innovativi è importante poter operare in un ecosistema differente, che non abbia legami e non patisca i limiti dal passato. Ritengo sia difficile poter modificare un processo industriale se non si dispone di strutture e stimoli leggeri, flessibili, fortemente orientati all’innovazione”.
E ai giovani imprenditori consiglia concretezza, passione, “un’attenta selezione dei talenti, perché è la squadra che vince” e di “immedesimarsi quotidianamente nei propri clienti per comprendere quali siano i concreti vantaggi della idea proposta”.
Smart Glasses e realtà aumentata
L’azienda torinese, che si è aggiudicata anche il Premio Leonardo 2014 della Presidenza della Repubblica, ha sviluppato diversi sistemi di assistenza digitale tra cui anche una soluzione che integra smart glasses, a supporto di quegli operatori che devono muoversi in contesti critici o difficilmente raggiungibili in breve tempo. Grazie alla realtà aumentata si dà la possibilità di intervenire con servizi di diagnostica e intervento a distanza, mentre dalla control room di Ennova è possibile visualizzare il campo di azione del tecnico e comunicare in streaming audio e video.
Droni e il progetto Maintenance
Ennova ha sviluppato anche una soluzione per la manutenzione della Rete grazie a droni professionali, già abilitati alla rete 5G e integrati con una piattaforma tecnologica, in grado di effettuare sopralluoghi con identificazione delle attività necessarie per attivazione o ripristino in caso di guasto. Grazie a questo sistema i tecnici sono anche in grado di intervenire in modo preventivo sulla rete. I droni (del peso di 300 grammi) sono abilitati al volo senza richiedere permessi ENAV e in grado di inviare in streaming immagini ad altissima definizione (fino a 4K).
Le informazioni raccolte dal drone vengono trasferite ad una piattaforma che permette di compilare una scheda intervento completa di fotogrammetria 2D e video con tutti i punti di interesse e generare quindi la richiesta di intervento. “Spesso richieste di intervento di manutenzione riguardano aree del territorio che non sono sempre facilmente raggiungibili a causa di specificità dell’area geografica: presenza di vegetazione, strade interrotte, dislivelli e situazioni di pericoli per l’operatore Telco - ha spiegato Sandro Pompei, Direttore Operation di Ennova Services - grazie all’utilizzo dei droni siamo in grado di raggiungere questi luoghi senza mettere a rischio la sicurezza dei nostri tecnici effettuando la manutenzione da remoto”.