Eni annuncia che la produzione del giacimento di Zohr ha raggiunto oltre 2,7 miliardi di piedi cubi di gas al giorno (bcfd) circa 5 mesi in anticipo rispetto al Piano di Sviluppo. Questo straordinario risultato, sottolinea una nota, è stato ottenuto a seguito del completamento di tutte le otto unità di trattamento a terra - l'ultima delle quali completata e avviata ad aprile 2019 - e di tutti i sistemi di produzione dello zolfo ad agosto, l'avvio della produzione di due pozzi nel culmine meridionale del giacimento (oltre ai dieci pozzi già perforati nel culmine settentrionale) e l'avvio, il 18 agosto 2019, del secondo gasdotto da 30”, della lunghezza di 216 chilometri, che collega gli impianti di produzione sottomarini all'impianto di trattamento a terra.
Il nuovo gasdotto, unitamente al completamento e all'ottimizzazione della capacità di trattamento degli impianti a terra, permetterà l’aumento potenziale della produzione entro la fine dell’anno fino a 3,2 bfcd rispetto al plateau previsto dal PoD di 2,7 bcfd.
Zohr, la più grande scoperta di gas mai realizzata in Egitto e nel Mar Mediterraneo, si trova nell’offshore dell’Egitto, all'interno del blocco Shorouk. Nel blocco, Eni detiene una quota del 50%, Rosneft il 30%, BP il 10% e Mubadala Petroleum il 10%. Il progetto è eseguito da Petrobel, la società operativa detenuta congiuntamente da Eni e dalla società statale Egyptian General Petroleum Corporation, per conto di Petroshorouk, detenuta pariteticamente dal Contractor (Eni e i suoi partner) e dalla società statale Egyptian Natural Gas holding Company.
Eni è presente in Egitto dal 1954, dove è il principale produttore con circa 360.000 barili di petrolio equivalente al giorno di produzione netta, destinata a crescere ulteriormente entro l'anno grazie all’incremento della produzione di Zohr e all'avvio di Baltim South West.