“La digitalizzazione, insieme alla standardizzazione delle competenze del personale operativo e la cooperazione e gestione multi-equipaggio, è il futuro del drilling. Combinati tra loro questi elementi hanno un effetto più che positivo in un’ambiente rischioso e complesso come una piattaforma di perforazione apportando una riduzione del rischio".
A dirlo è Francesco Racheli, coo della divisione Drilling onshore di Saipem, durante il suo intervento al World drilling conference & exhibition 2019 organizzato da Iadc (International association of drilling contractors) e tenutasi oggi a Milano.
"Gli esempi che ci vengono dall’industria dell’aviazione, dove le cabine di comando sono ambienti altrettanto rischiosi e complessi", ha aggiunto il manager, "possono apportare grossi benefici in termini di sicurezza al settore del drilling. Saipem ha, infatti, recentemente lanciato un progetto pilota in Kuwait per la digitalizzazione delle sue operazioni di perforazione. Il progetto implica benefici quali il miglioramento dei tempi morti invisibili, la sicurezza, la manutenzione preventiva e l'automazione. Tali benefici sono applicabili in futuro su tutta la flotta".
Il drilling onshore, ha detto ancora Racheli, "è un’attività strategica per Saipem in un’ottica di innovazione e di diversificazione geografica e di business: l’obiettivo è sviluppare tutto il potenziale dei nostri sistemi di perforazione espandendoci in alcune attività adiacenti all’O&G, come quelle non convenzionali e geotermiche. Le acquisizioni più significative del primo trimestre del 2019, che dimostrano la dinamicità del settore", ha concluso, "sono relative a nuove commesse che verranno realizzate in Bolivia e in Arabia Saudita e a estensioni di lavori già in corso in Arabia Saudita, Perù, Marocco e Romania”.