Eni e Veritas (multiutility che effettua raccolta, valorizzazione e trattamento dei rifiuti nei 51 Comuni dell'area metropolitana di Venezia), hanno sottoscritto un accordo al fine di valorizzare i rifiuti e trasformarli in risorse energetiche, in un’ottica di economia circolare. Il protocollo, informa una nota, sancisce la costituzione di un tavolo tecnico congiunto per studiare la fattibilità di progetti industriali per trasformare i rifiuti provenienti dalla raccolta urbana in prodotti energetici, impianti che Eni intende realizzare nell’area della bioraffineria a Porto Marghera, quindi a chilometri zero.
Il gruppo di lavoro, composto da tecnici qualificati in materia, avrà il compito di elaborare studi per la progettazione di impianti industriali che, alimentati dalle diverse frazioni, producano biometano, bio olio e idrogeno. In particolare, gli studi di fattibilità saranno incentrati alla progettazione di un impianto di trattamento delle risulte plastiche con lo scopo di produrre idrogeno e di un impianto di trattamento della frazione umida e di scarti vegetali per produrre biometano. Inoltre, è prevista la realizzazione di impianti per la fornitura di biometano a Veritas, che potrebbe così alimentare i suoi mezzi.
La convenzione prevede anche che a breve i mezzi della multiutility vengano alimentati dal carburante Eni Diesel+, che, prodotto nella bioraffineria Eni di Venezia utilizzando una sempre maggiore quota di oli vegetali esausti, dal mese di aprile viene testato da tutti i mezzi navali del servizio di trasporto pubblico della città lagunare.
"Venezia, primo territorio metropolitano d'Italia per la raccolta differenziata, sta dimostrando, oggi, di avere tutte le carte in regola per essere un virtuoso esempio di cooperazione per lo sviluppo dell’economia circolare: non si butta nulla e dal riciclo si produce ricchezza", commenta Luigi Brugnaro, sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Venezia. "Quello che oggi è un costo e un problema, domani diventa un vantaggio. Nell'area di Porto Marghera, da una parte, siamo in prima linea nell'individuazione di nuove azioni tecnologiche e industriali per trasformare i rifiuti in risorse energetiche, dall’altra confermiamo la nostra vocazione a contribuire fattivamente alla sostenibilità ambientale, favorendo il riutilizzo dei materiali, evitando che i rifiuti possano essere dispersi e quindi divenire un potenziale pericolo per la salute umana, animale e dell’ambiente. Grazie quindi a Eni e a Veritas per questo importante accordo: Venezia non può che sostenervi schierandosi al vostro fianco".
"L'accordo rappresenta un ulteriore e importante passo nella nostra strategia di applicazione dei principi dell’economia circolare ai nostri business", sottolinea Giuseppe Ricci, chief refining & marketing officer di Eni. "Economia circolare significa minore consumo di materie prime, minore impatto ambientale, recupero e riciclo di scarti e i rifiuti. Abbiamo le tecnologie per ottenere prodotti energetici dalle risulte della raccolta urbana, ma per recuperare quote sempre maggiori di queste materie prime di scarto è necessaria una evoluzione culturale, da parte di tutta la cittadinanza. Oggi in Italia si raccoglie meno del 25% del potenziale, quindi il 75% di questi oli esausti va nell'ambiente: recuperarli significa quadruplicare la disponibilità di materia prima per le Bioraffinerie Eni, aumentare la produzione di biocarburanti e ridurre notevolmente l'impatto ambientale".