L'andata della semifinale di Champions si è conclusa male per la Roma, travolta 5-2 in casa del Liverpool. Per la squadra guidata da Eusebio Di Francesco non c'è in ballo solo il cuore dei romanisti, ma anche le casse della società di Pallotta.
Calcolatrice alla mano, infatti, il solo approdo alla finalissima di Kiev porterebbe in dote 12 milioni di euro: 11 derivanti dalla partecipazione alla finale, poco più di un milione da un incremento della quota destinata al cosiddetto “market pool”, un parametro relativo a marketing e diritti televisivi che tiene conto anche delle prestazioni delle altre squadre della stessa federazione nazionale.
Questo significa che se la Roma dovesse conquistare la finale Juventus e Napoli vedrebbero ridotta la loro quota di introiti derivanti dal market pool. 12 milioni di motivi per vivere un sogno e fare dunque un piccolo sgambetto a due rivali storiche. Vediamo perché.
Come funziona il market pool
Partecipando alla Champions League, i club guadagnano denaro in tre modi: incassi allo stadio, quote di partecipazione alle varie fasi della competizione e market pool. Per la stagione 2017-18 l’UEFA ha destinato alle squadre italiane 110 milioni di euro di market pool, da dividersi in 55 di market pool “fisso” e 55 di market pool “variabile”. I 55 milioni della quota fissa sono già stati assegnati in base all’ordine di arrivo nel campionato di Serie A 2016-17: il 50% è andato alla Juventus (27,5 mln), il 35% alla Roma (19,25 mln), vicecampione d’Italia e il 15% al Napoli (8,25 mln), giunto al terzo posto. Gli altri 55 milioni verranno distribuiti in base all’andamento della Champions in corso; ecco perché questa fetta di market pool è definita “variabile”.
Ma in che modo Juventus, Roma e Napoli si spartiranno questi 55 milioni di euro? Lo faranno in virtù della percentuale di partite giocate da ciascuna di esse sul totale delle partite disputate da tutte e tre. Se consideriamo anche le semifinali imminenti della Roma, le partite giocate delle italiane in questa Champions sono 28: la Roma ne ha disputate 12, la Juventus 10 e il Napoli 6.
Se la Roma verrà eliminata si fermerà a 12 incontri, cioè avrà giocato il 42,85% delle partite delle italiane; così il 42,85% di quei 55 milioni andrà ai giallorossi, che incasseranno 23,57 milioni di euro. Al contempo, il 35,71% andrà alla Juve (per un totale di 19,64 milioni di euro) e il 21,42% al Napoli (che incasserà 11,78 milioni di euro).
Se invece la Roma dovesse giungere in finale, il numero totale delle partite disputate dalle italiane sarebbe 29. Questo provocherebbe un bonus per i giallorossi e un malus per bianconeri e azzurri: i torinesi perderebbero circa 700 mila euro, i partenopei circa 400 mila euro; tutti soldi che finiranno nelle casse della Roma. Con la squadra di Di Francesco in finale, dunque, la nuova distribuzione del market pool sarebbe la seguente: 24,66 mln per la Roma, 18,97 mln per la Juve e 11,38 mln per il Napoli.
Una Champions che diventerà così ricchissima per la Roma, che ha già messo in tasca 19,25 milioni di euro derivanti dal market pool fisso, 23,57 mln di market pool variabile, 12,7 mln per la partecipazione ai gironi, quindi 5,5 mln di risultati ai gironi, 6 mln per aver disputato gli ottavi, 6,5 mln per i quarti e 7,5 per le semifinali. Gli incassi dell’Olimpico delle 5 partite giocate finora ammontano a 12 milioni 620 mila euro. Totale: 93 milioni 640 mila euro. Ai quali vanno sicuramente aggiunti gli incassi per Roma-Liverpool (che consideriamo sui 4 milioni circa). In caso di finale il bottino aumenterebbe di altri 12 milioni, per un totale che oscillerà fra i 109 e 114 milioni di euro, a seconda dell’esito della finalissima.
Con coraggio tra le big
L’economia può aiutarci anche ad entrare nella dimensione più tecnica e sportiva di queste semifinali. Prima di considerare altri numeri che raccontano l’attitudine europea delle 4 semifinaliste, andiamo a valutare due dati sui valori economici in campo. Il primo è il valore del club sul mercato, ovvero quanto vale il marchio della squadra, e ci è fornito da Football Benchmark. Il secondo è invece il valore di mercato della rosa, cioè il valore ottenuto sommando i cartellini dei calciatori tesserati; in questo caso la valutazione ci è offerta dal sito specializzato Transfermarkt.
Come si vede dal grafico, a livello di marchio, Real e Bayern sono fuori scala: i blancos sono il secondo club al mondo, battuti solo dal Manchester United; leggermente più bassi i valori del Bayern, che però rimane un gigante del calcio europeo piazzandosi al quarto posto assoluto dietro al Barcellona terzo. Il Liverpool si piazza all’ottavo posto, mentre la Roma è diciottesima.
Questa classifica è rispecchiata anche dal valore delle rose: Real primo delle semifinaliste, Bayern secondo, Liverpool terzo e Roma ultima. A livello di rosa, tra Roma e Liverpool ballano poco meno di 160 milioni di differenza. A spostare gli equilibri è proprio l’ex giallorosso Mohamed Salah, passato al Liverpool la scorsa estate, che secondo Transfermarkt vale sul mercato 80 milioni: toglieteli ai Reds, ridateli ai giallorossi e troverete una situazione di perfetto equilibrio.
Curiosamente, la stessa classifica Real-Bayern-Liverpool-Roma si ritrova anche guardando un altro parametro, ovvero il numero di partite disputate in Champions da quando la competizione ha questa formula (cioè dal 2003-04). Con queste semifinali il Real supera il Barcellona ed è la squadra più presente; il Bayern avvicina i blaugrana, mentre restano più staccate Liverpool e Roma.
Liverpool-Roma, 35 anni dopo
Real Madrid contro Bayern Monaco è il superclassico del calcio europeo. Il 25 aprile infatti le due squadre si incontreranno per la 25esima volta, un record assoluto nella storia delle competizioni UEFA. Liverpool-Roma sarà forse meno prestigiosa di Real-Bayern, ma rimane una sfida di grandissimo fascino. Tanto per cominciare è stata, come abbiamo già detto all’inizio, una finale. Dopo quell’incrocio le due squadre si sono incontrare altre 4 volte, di cui 2 in Champions nella seconda fase a gironi dell’anno 2001-02: 0-0 a Roma, 2-0 ad Anfield in una doppia sfida che replicava l’ottavo di coppa UEFA dell’anno precedente, che aveva premiato anche in qual caso i Reds.
La Roma è l’unica delle quattro squadre rimaste a non aver mai vinto il trofeo. Ha partecipato a una sola semifinale, nel 1983-84, eliminando gli scozzesi del Dundee United. Prima di quella che si appresta a giocare, sono invece nove le semifinali del Liverpool, per un bilancio di 7 passaggi del turno e 2 eliminazioni, l’ultima nel 2007-08 contro il Chelsea. Di quelle 7 finali conquistate, il Liverpool ne ha poi vinte 5, confermandosi la squadra inglese più titolata in Champions League. Alla fine degli anni Zero del Duemila il Liverpool è andato incontro a un progressivo declino europeo che lo ha portato negli anni Dieci solo due volte in Champions: la prima, nel 2014-15, finita con l’eliminazione ai gironi, la seconda quest’anno. L’arrivo dell’allenatore tedesco Jurgen Klopp sulla panchina dei Reds ha però inaugurato un’inversione di tendenza, portando i Reds a una finale di Europa League nel 2016 (persa contro il Siviglia) e all’approdo, quest’anno, alle semifinali di Champions dopo dieci anni di assenza.
Dal canto suo la Roma fa invece registrare il miglior risultato della sua storia in Champions, se si eccettua proprio la sfortunata finale del 1984. Negli ultimi 15 anni i giallorossi non erano mai andati oltre i quarti di finale, raggiunti per due stagioni consecutive (2006-07 e 2007-08). In entrambe le occasioni fu fatale l’incrocio con un’altra squadra inglese, ovvero il Manchester United di Sir Alex Ferguson. Riuscirà la Roma di Eusebio Di Francesco a infrangere il tabù britannico e a regalarsi una clamorosa gita a Kiev?