Dopo l’esclusione dell’Italia dai Mondiali si è letto e sentito di tutto. Analisi disfattiste, in chiave politica e social-culturale, letture apocalittiche sul futuro del paese, presagi di ogni sorta. Per fortuna il calcio è solo uno degli sport in cui si cimentano gli italiani, forse il più popolare e senz’altro quello che fa girare più soldi, ma non è l’unico. E lo sport è solo una dei tanti ambiti in cui si impegnano, lavorano, gioiscono e patiscono i nostri concittadini giorno dopo giorno.
Allarghiamo lo sguardo. E lo facciamo guardando alle tante statistiche e dati disponibili. In ambiti anche molto diversi, dove a volte arriviamo primi, a volte tra i primi e a volte in fondo alla graduatoria. Sopra e sotto quel fatidico numero 32 (i paesi che sono passati alle qualificazioni dei mondiali) che ha tenuto banco nelle discussioni da bar, sui media e pare un po’ ovunque negli ultimi giorni.
E dunque, siamo tra i paesi che hanno i migliori parametri di salute e aspettativa di vita, al mondo, ben al di sopra di Paesi più ricchi e floridi di noi, come gli Stati Uniti o l’Inghilterra. E siamo tra i primi per numero di siti culturali riconosciuti come patrimonio dell’umanità o per produzione di energie rinnovabili. Andiamo bene, benissimo, in altri sport come la scherma o la pallavolo. E anche nel calcio se invece di guardare alla classifica del mondiale guardiamo a quella della FIFA siamo comunque ben al di sopra della posizione numero 32. Abbiamo uno dei più floridi mercati di esportazione, e siamo ai primi posti per la vendita globale di cibi biologici, uno dei settori più innovativi e in crescita degli ultimi anni. Siamo invece piuttosto in bassi in graduatoria per investimenti in ricerca e per competenze digitali così come per alcuni indici di progresso sociale. Insomma, la fotografia dell’Italia è assai più composita di quanto parrebbe ascoltando il grande lamento collettivo che si è levato dal 13 novembre scorso.
CULTURA E SOCIETÀ
1. Posto in graduatoria: 1
Numero di siti UNESCO patrimonio dell’umanità: siamo primi al mondo, soprattutto nell’ambito culturale. Tra i siti registrati ci sono interi centri storici, da Firenze a Ferrara, dal centro di Urbino alla Piazza Grande di Modena, e molti luoghi e monumenti simbolo, come Venezia e la sua laguna, la Villa Adriana di Tivoli, le necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia ma anche scorci panoramici unici al mondo come la costiera amalfitana, i sassi di Matera e le intere isole Eolie.
2. Posto in graduatoria: 9
Mercato della musica: quello italiano, secondo i dati della International Federation of Phonographic valeva 263,7 milioni di dollari nel 2016. Rispetto agli Stati Uniti (che sono il mercato più importante con oltre 5 miliardi di dollari) dove le vendite digitali contano per il 70% e quelle dei supporti fisici solo per il 18%, in Italia il digitale conta invece meno di CD, dischi e altri oggetti, con un 34% contro il 41%. Il mercato ha ancora una fetta di proventi derivanti dai diritti associati a concerti ed eventi, pari al 22% del totale, contro l’8% negli USA e il 9% in Canada. Il dato italiano è invece simile a quello di altri paesi europei, come la Francia o l’Olanda (29% del mercato dato dai diritti) o la Gran Bretagna (19%).
3. Posto in graduatoria: 24
Indice di progresso sociale: arriviamo 24esimi su 128 quando parliamo di Social progress index 2017, con 82,62 su 100, dietro a Francia (85), Stati Uniti (86) e Gran Bretagna e Germania che arrivano a 89 assieme al Canada. Ai primi posti, con oltre 90, i paesi scandinavi, la Svizzera e l’Islanda. L’indice, calcolato sulla base di 50 indicatori che tengono in considerazione i bisogni umani essenziali e i fattori che compongono le opportunità di sviluppo personale, è aggiornato ogni anno dal Social Progress Imperative, un network di organizzazioni e istituzioni con sede a Washington che lavora sulla misurazione del benessere e della qualità della vita.
4. Posto in graduatoria: 25
Indice di benessere della vita: qui il riferimento non è globale ma si limita ai paesi OCSE, che sono 35, tra i paesi più sviluppati e a maggior tasso di ricchezza al mondo. Arriviamo 25esimi nella misurazione di un altro indice composito, il Better life index 2017. Anche in questo caso la misura prende in considerazione diversi parametri di benessere e qualità della vita nonché di sviluppo umano ma anche indicatori più prettamente economici, come il reddito, l’occupazione, l’abitazione, e indicatori di sviluppo sociale, come l’istruzione e le relazioni sociali. Ai primi posti ancora i paesi scandinavi, la Norvegia e la Danimarca, ma anche l’Australia e il Canada e gli Stati Uniti, che arrivano ottavi. L’Italia finisce piuttosto in fondo, davanti solo alla Repubblica slovacca, la Polonia, il Portogallo, la Corea, Brasile, Grecia, Russia, Turchia, Messico e Sudafrica. I nostri punteggi più alti sono quelli nel campo della salute, dell’equilibrio lavoro-vita e (udite udite) della sicurezza. Il punteggio peggiore riguarda la qualità dell’ambiente, ma anche l’istruzione e il reddito. Basso anche l’impegno civile e in generale la soddisfazione espressa dalle persone.
5. Posto in graduatoria: 32
Indice arcobaleno (Rainbow index): ne abbiamo già parlato qui su AGI, il punteggio 2017 per l’Italia sulla tutela dei diritti delle persone omosessuali è migliorato molto nell’ultimo report di ILGA-Europe, la sezione europea dell’Associazione internazionale per i diritti delle persone LGBTI, passando da 20 a 27. In gran parte il progresso del nostro paese è dovuto alla legge Cirinnà sulle unioni civili. L’indice viene misurato ogni anno prendendo in considerazione 58 diversi criteri che misurano le leggi, le norme, le attività sociali ma anche questioni culturali come la violenza verbale e sui social media così come lo spazio di azione nella società civile. Migliorati dunque, ma sempre molto indietro rispetto alla gran parte dei paesi europei, soprattutto Norvegia, Gran Bretagna, Belgio e Francia, che superano l’indice 70. Agli ultimi posti, Bielorussia, Turchia, Russia.
SALUTE
6. Posto in graduatoria: 6
Aspettativa di vita: siamo sesti al mondo, secondo i dati 2015 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO-OMS) con un’attesa di vita alla nascita pari a 82,7 anni. Davanti a noi solo Giappone (83,7 anni), Svizzera (83,4), Singapore (83,1), Spagna e Australia con 82,8. Una delle performance migliori spesso associata proprio al nostro stile di vita e alla qualità della nostra alimentazione.
7. Posto in graduatoria: 19
Mortalità neonatale: il tasso di neonati che muoiono entro i 28 giorni di vita, su 1000, in Italia è di 2 nel 2016. Un dato tra i più bassi al mondo, che condividiamo con Spagna e Israele, secondo le stime pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Banca Mondiale. Meglio di noi fanno il Giappone e l’Islanda con tassi di 0,9. E poi un gruppo di paesi con tassi vicini all’1-1,5, tra cui Singapore, Finlandia, Estonia, Norvegia, Svezia e Repubblica Ceca. Il tasso medio dell’Unione Europea è di 2,4 e quello degli Stati Uniti è di 3,7.
8. Posto in graduatoria: 215
Tasso di natalità: siamo in fondo alla graduatoria dei paesi del mondo per tasso di natalità, e cioè per numero di bambini nati per 1000 abitanti nel corso dell’anno, arrivando alla posizione 215 su 226. La stima per l’anno 2017 la ritroviamo nel World Factbook della Central Intelligence Agency americana così come sul sito della Banca Mondiale. Peggio di noi solo la Grecia, Taiwan, la Corea del Sud, la Slovenia, il Giappone e piccoli stati come San Marino, Andorra e Monaco.
9. Posto in graduatoria: 26
Uso dei farmaci generici: in questo caso il confronto viene fatto all’interno dei paesi OCSE, e quindi su 35 stati. Secondo l’indagine Health at a glance 2017, in Italia la penetrazione dei farmaci generici sul mercato (dati del 2015, gli ultimi disponibili) è solo del 19%, ben al di sotto di altri paesi come Stati Uniti, che guidano la graduatoria con l’86% del volume di mercato di farmaci generici, la Germania con l’84%, il Canada con il 73%. Peggio di noi solo il Lussemburgo, con l’11%. Poco meglio di noi la Francia, con il 30%, la Grecia con il 24% e la Svizzera con il 22%.
SCUOLA
10. Posto in graduatoria: 16
Competenze matematiche: l’indagine OCSE-PISA (gli ultimi dati sono del 2015) misura, come ogni anno, le competenze in ambito matematico degli studenti di 15 anni, e cioè la capacità di utilizzare la matematica in contesti anche molto diversi, di descrivere in modo quantitativo un fenomeno e di applicare la logica alla soluzione di problemi. La base dati è quella dei paesi OCSE e quindi non è un dato globale ma abbastanza allargato (più di 30 paesi, quelli più avanzati in termini economici). Il risultato è un indice che nel caso dell’Italia è 490 (500 per i ragazzi e 480 per le ragazze). Il dato più alto è quello di Singapore che arriva a 564, il più basso quello del Brasile, con 377. Tra i paesi che ci seguono in classifica Islanda, Spagna, Stati Uniti (470), Israele, Grecia e Turchia. Ai primi posti altri paesi asiatici, come la Cina, il Giappone, la Corea ma anche la Svizzera, l’Estonia, il Canada, Olanda e Finlandia.
11. Posto in graduatoria: 24
Competenze di lettura e interpretazione dei testi: siamo meno bravi in lettura che in matematica, sempre secondo l’indagine OCSE-PISA che ci assegna un punteggio medio (sempre relativamente agli studenti 15enni esaminati nel 2015) di 485, con le ragazze che raggiungono 483 e i ragazzi 477. In fondo alla graduatoria ci sono Indonesia, Perù, Brasile e Messico. Punteggi più bassi dei nostri anche per Israele, Turchia, Islanda. Davanti a tutti ancora Singapore, la Cina, il Canada, la Finlandia ma anche Irlanda, Estonia, Giappone, Corea e Norvegia.
12. Posto in graduatoria: 84
Spesa in istruzione (come % del totale della spesa pubblica): il dato, che proviene dalla Banca Mondiale, è del 2014 e stima quanta parte della spesa pubblica venga dedicata in totale al comparto istruzione negli oltre 200 paesi del mondo. Ai primi posti in termini di ‘peso dell’istruzione’ sul budget nazionale troviamo molti paesi a basso reddito, sia dell’Africa che del Sud America. Noi dedichiamo a questo comparto l’8% del budget totale (un dato che è rimasto piuttosto simile dal 1993 in poi, alzato oltre il 9 solo dalla fine degli anni ‘90 fino al 2006 e poi gradualmente abbassato fino al 2014, quando è giunto all’8%, il dato più basso degli ultimi 15 anni). Tra i paesi ricchi, però, meglio di noi fanno Svezia (14%), Stati Uniti (14,5%) e Gran Bretagna (13,65) ma anche Finlandia, Olanda, Svizzera, Australia, Lettonia ed Estonia, Spagna, Giappone. L’area euro si attesta sull’11% in media. Dietro di noi Canada, Cina, Brasile, Danimarca.
DIFESA
13. Posto in graduatoria: 52
Spesa militare (come % del PIL): secondo il World Fact Book della CIA, l’Italia spende in armi e in generale nella sua strategia di difesa lo 1,69% del suo PIL. Secondo le stime (che si basano su dati del 2012), al top della graduatoria c’è il Sud Sudan, con il 10,3% del PIL dedicato alle spese militari, seguito dall’Iraq con l’8,7%. Nei posti alti rimangono Oman, Arabia Saudita, Israele e altri paesi, tra cui gli Stati Uniti (con 4,35%), il Libano, il Marocco ma anche la Russia (3,5%) e la Colombia (3,28%). In Europa spendono più di noi la Gran Bretagna, con 2,49%), Cipro, l’Estonia, la Francia e la Grecia. Meno di noi spendono la Norvegia e la Germania (1,4-1,3). In fondo, alle ultime posizioni, troviamo l’Islanda, con 0,13%, e il Kuwait che pare non avere una voce di spesa dedicata alla difesa.
ECONOMIA
14. Posto in graduatoria: 10
Volume esportazioni (miliardi di dollari): l’Italia ha un volume di affari legato all’esportazione pari a 461,6 miliardi di dollari nel 2016, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Siamo il quarto paese europeo per volume di affari, dopo la Germania (oltre 1300 miliardi di dollari), l’Olanda (571) e la Francia (501), davanti alla Gran Bretagna (che arriva a 409 miliardi di dollari). In testa al mercato mondiale c’è l’Unione Europea dei 28, con oltre 5379 miliardi di dollari di volume d’affari, seguita dalla Cina (2047) e dagli Stati Uniti (1451).
15. Posto in graduatoria: 8
Prodotto interno lordo: arriviamo ottavi nel 2016 con una stima, secondo i dati della Banca Mondiale, di un PIL pari a 1850 miliardi di dollari. Davanti a noi, al primo posto gli Stati Uniti con oltre 18.500 miliardi di dollari, la Cina, con 11.200, il Giappone (4939), Germania (3466) e poi Gran Bretagna, Francia e India. Ci segue a stretto giro il Brasile e poi il Canada e via via tutti gli altri paesi. In fondo alla scala, oltre a una serie di microstati e isole, ci sono soprattutto stati africani, con l’eccezione del Belize, di Timor Est.
16. Posto in graduatoria: 25
Forza lavoro (numeri assoluti, 2016): sono 25,76 milioni i lavoratori attivi in Italia (il 42% della popolazione), secondo i dati del World Fact Book della CIA relativi al 2016. Ovviamente al primo posto c’è la Cina con 807 milioni di lavoratori, seguita dall’India, con 510 milioni. Davanti a noi gli Stati Uniti con 157,1 milioni pari al 48% della popolazione e in Europa la Germania, con 45 milioni di lavoratori (54% della popolazione), ma anche la Gran Bretagna e la Francia.
17. Posto graduatoria: 5
Numero di turisti: i dati dell’Organizzazione Mondiale del turismo relativi al 2015 l’Italia come quinta meta preferita al mondo con oltre 50,7 milioni di turisti arrivati, dopo la Francia, prima con 84,5, gli Stati Uniti (con 77,2), la Spagna e la Cina. Dopo di noi, nelle prime dieci posizioni, troviamo la Turchia, la Germania, la Gran Bretagna, il Messico e la Russia.
AGRICOLTURA & RISTORAZIONE
18. Posto in graduatoria: 3
Numero di ristoranti con stelle Michelin: l’Italia arriva terza, dopo Francia e Giappone, nel novero dei paesi con il più alto numero di ristoranti stellati, secondo le informazioni della famosa guida. Nessuna delle città italiane, invece, è tra le prime dieci. In molti casi, infatti, i ristoranti stellati in Italia si trovano anche fuori città. Abbiamo in totale 333 ristoranti insigniti di almeno una stella, e precisamente 288 con una, 37 con due e 8 con tre stelle. La Francia guida la classifica, con 600 ristoranti stellati e il Giappone è secondo con 296.
19. Posto in graduatoria: 2
Produzione di grano duro: produciamo circa 4 milioni di tonnellate di grano duro all’anno, secondi solo rispetto al Canada e primo paese dell’Unione Europea (la Francia è invece uno dei primi produttori di grano tenero). I dati dell’International Grain Council mostrano chiaramente che la produzione di grano duro, molto più circoscritta rispetto al tenero (con cui si fanno farine, pane e vari prodotti da forno) riguarda soprattutto i paesi del Mediterraneo (che producono e mangiano pasta, bulgur, cous cous e altri prodotti analoghi). Dopo l’Italia, i principali produttori sono Turchia, Algeria, Marocco ma anche Messico e Stati Uniti oltre al Kazakistan.
20. Posto in graduatoria: 7
Export di prodotti biologici: con 2,3 miliardi di dollari di valore, il mercato delle esportazioni di prodotti bio italiano è uno dei più importanti al mondo. Secondo i dati 2015 dell’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica che ha sede in diversi paesi europei (FiBL) prodotti in collaborazione con Ifoam, e rielaborati sotto forma grafica anche da Statista, il mercato globale del biologico vale oltre 80 miliardi di dollari con una crescita continua di terra coltivata, pari a quasi 51 milioni di ettari complessivi. L’Italia è al settimo posto, con un mercato piuttosto importante di dimensioni confrontabili con Cina, Canada e Gran Bretagna, che la precedono di poco. Ai vertici della classifica, gli Stati Uniti (oltre 26 miliardi), seguiti a distanza dalla Germania, con un mercato di oltre 8,3 miliardi di dollari.
ENERGIA & TRASPORTI
21. Posto in graduatoria: 6
Produzione di energia rinnovabile: nel 2015 l’Italia ha prodotto 65,7 miliardi di kWh di energia da fonti rinnovabili, in crescita rispetto all’anno precedente (con 62,13) arrivando ai vertici della classifica mondiale, secondo i dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA). Al primo posto vediamo gli Stati Uniti, seguiti dalla Germania, Giappone, Regno Unito e Spagna. Subito dietro di noi ci sono il Canada e la Francia, la Svezia e la Polonia.
22. Posto in graduatoria: 111
Consumo di energia rinnovabile: sulla percentuale di energia rinnovabile consumata rispetto al totale, che arriva appena oltre il 17%, l’Italia è poco virtuosa, stando ai dati dell’Agenzia internazionale per l’energia ripresi dalla Banca Mondiale per il 2014. Ai primi vertici della classifica ci sono soprattutto paesi del Sud del mondo ma anche molti paesi europei. Con percentuali alte troviamo la Norvegia (57%) e la Svezia (quasi il 50%), seguite da altri paesi del Nord e dell’Europa continentale (Finlandia, Lettonia, Austria, ma anche Portogallo e Svizzera). Ancora meno virtuose la Germania, con il 16,1% e la Francia con il 16%. Il Belgio arriva al 9% e gli Stati Uniti si fermano all’8,9%.
23. Posto in graduatoria: 9
Trasporto passeggeri in treno: 40 miliardi di passeggeri per km di strada ferrata, questo il dato che porta l’Italia abbastanza in cima alla classifica dei paesi con il più diffuso utilizzo di treni per il trasporto pubblico, secondo i dati della Union railways. Ai vertici ci sono Cina, India e Giappone, seguiti dalla Russia. Davanti a noi anche la Francia, la Germania e la Gran Bretagna. Sotto di noi invece troviamo la Spagna, l’Austria, il Belgio ma anche gli Stati Uniti, la Turchia, la Svezia.
INNOVAZIONE & TECNOLOGIA
24. Posizione in graduatoria: 22
Investimenti in ricerca e sviluppo: l’Italia spende l’1,33% del proprio PIL in ricerca, contro percentuali oltre il 4 di Israele e Corea del Sud, e di oltre il 3 di Danimarca, Svezia, Austria e Giappone. In Europa precediamo solo il Portogallo, la Spagna, la Polonia e la Grecia. Dati 2015 della Banca Mondiale.
25. Posizione in graduatoria: 13
Percentuale di utilizzo di smartphone: oltre il 65,8% degli italiani utilizza uno smartphone, secondo i dati del rapporto Newzoo Market report 2017 che monitora anno dopo anno il mercato degli oggetti tecnologici. Guidano il mercato gli Emirati Arabi Uniti, con oltre l’80,6% di penetrazione sul mercato, seguiti da Svezia, Svizzera e Corea del Sud. Davanti a noi anche gli Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna. Ci seguono invece la Francia, anche se di pochissimo (65,3), il Portogallo e la Grecia ma anche la Cina e il Giappone così come il Brasile dove la penetrazione si ferma al 37%.
26. Posizione in graduatoria: 17 (ma anche 60)
Numero di utenti Internet: con meno di 40 milioni di italiani connessi, pari al 65,67% della popolazione, l’italia si trova al 17esimo posto per numero di persone collegate alla rete. Se però prendiamo in considerazione la percentuale di popolazione connessa, scendiamo molto più giù, fino alla 60esima posizione. I dati della International Telecommunication Union consacrano primo paese al mondo per percentuale di popolazione connessa è l’Islanda, con oltre il 98% dei suoi abitanti online. Gran parte dell’Europa ha percentuali oltre l’80%, così come gli Emirati Arabi Uniti, la Corea del Sud, la Nuova Zelanda. Dopo di noi solamente paesi a basso reddito o a grandi livelli di disuguaglianza socio-economica, come il Brasile o la Cina.
SPORT
27. Posizione in graduatoria: 1
Scherma: l’Italia arriva prima ai mondiali di scherma con un medagliere eccezionale, pari a 9 medaglie di cui 4 d’oro, 1 d’argento e 4 di bronzo. Al secondo posto la Russia, al terzo la Corea del Sud. Nel ranking mondiale della Federazione internazionale della scherma la squadra di fioretto femminile ha il punteggio più alto (448) davanti a Russia (340) e Stati uniti (316). Quella maschile è invece al terzo posto, con 360 punti, dietro a USA (376) e Francia (360). Nella sciabola, l’Italia è prima come squadra femminile (davanti a Corea e Francia) e seconda come squadra maschile (dietro a Corea e davanti all’Ungheria).
28. Posizione in graduatoria: 2-3
Ciclismo: con 14.066 punti, l’Italia arriva seconda, dopo il Belgio (14.605) e davanti alla Francia (12.193), nella classifica mondiale maschile 2017 di ciclismo su strada. La classifica femminile mette il nostro paese al terzo posto con 2396 punti, dopo l’Olanda con 5398 e gli Stati Uniti con 2545 punti.
29. Posizione in graduatoria: 8-13
Rugby: ottava posizione (con dati aggiornati a novembre 2017) con 73 punti nella classifica mondiale per la squadra italiana femminile di rugby, dietro a Nuova Zelanda, la prima, e davanti all’Irlanda e Spagna. Tredicesima posizione per la squadra maschile.
30. Posizione in graduatoria: 10-15
Tennis: decima posizione per la squadra maschile di tennis italiana, che vede al primo posto l’Argentina e al secondo la Francia nella classifica mondiale per nazioni. Quindicesima, e in caduta, invece la squadra femminile che arriva dietro a Canada e Australia in una graduatoria guidata dalla Repubblica ceca.
31. Posizione in graduatoria: 4-7
Pallavolo: dietro a Brasile, USA e Polonia siamo quarti nella classifica mondiale di volleyball secondo i dati di luglio 2017 della Federazione internazionale Volleyball. Con la squadra femminile andiamo al settimo posto dietro a Cina, USA, Serbia, Brasile, Russia e Giappone con dati aggiornati ad agosto 2017.
32. Posizione in graduatoria: 15-18
Calcio: nonostante l’esclusione dai mondiali, l’Italia è in realtà quindicesima nella classifica mondiale FIFA di ottobre 2017. La squadra femminile, che deve ancora disputare le qualificazioni mondiali, è al momento al 18esimo posto.