Domenica 5 novembre si terrà la quarantasettesima edizione della maratona di New York. Insieme alle maratone di Berlino, Chicago, Tokyo, Boston e Londra la corsa newyorkese fa parte della Abbott World Marathon Majors, ovvero il circuito composto da sei fra le più frequentate maratone annuali del mondo, a cui vanno aggiunte ogni quattro anni la maratona olimpica e ogni due quella mondiale. Fra le maratone annuali il circuito Abbott World Marathon Majors non comprende quella di Parigi, che quest’anno è la terza al mondo per corridori al traguardo, ma per anni è stata la seconda davanti a Chicago.
La carica dei 50 mila
Nel 2016 la maratona di New York ha superato quota 51 mila: sono stati 51999 gli atleti presenti alla partenza, dei quali 51394 arrivati al traguardo (98,83%). Queste cifre incoronano New York come la maratona più partecipata al mondo: per la terza volta negli ultimi quattro anni New York ha oltrepassato quota 50 mila arrivati al traguardo mentre nel 2015 ne sono arrivati “solo” 49595. Come dicevamo, sono oltre 50 mila i corridori attesi anche quest’anno: vedremo se i numeri ufficiali segneranno un incremento rispetto al numero da record della scorsa edizione.
La prima edizione si è tenuta nel 1970 e, come quelle fino al 1975, si correva integralmente a Central Park. Nel 1970 parteciparono 127 atleti, di cui 126 uomini e una sola donna, che però non riuscì ad arrivare al traguardo.
Nel 1976 la maratona è stata ridisegnata in modo da attraversare tutti e 5 i distretti newyorkesi, lasciando però l’arrivo a Central Park. Negli anni successivi la corsa, che si snoda nei luoghi più caratteristici di una delle città più affascinanti del mondo, ha iniziato ad attrarre migliaia di atlete e atleti. Dal 2000 sono stati istituiti premi e competizioni ufficiali anche per gli atleti paralimpici su carrozzina dopo una serie di veti - prima tolti, poi rimessi quindi definitivamente tolti - sulla partecipazione dei concorrenti diversamente abili.
Dai numeri sui partecipanti emerge che la maratona di New York accoglie sempre più donne, sia in termini assoluti che in percentuale: nell’edizione 2016 le atlete erano il 41% del totale, a fronte dell’unica donna partecipante della prima edizione e del 2% di donne degli anni 1971-72. I colleghi uomini ormai si attestano stabilmente sui 30 mila partecipanti dal 2011, mentre le donne dal 2011 al 2016 sono in costante crescita: 21714 quelle al via nel 2017 (record) contro le 17563 del 2011: quasi 4200 donne in più.
Nelle tre principali maratone americane le donne si attestano stabilmente a più del 40% di chi taglia il traguardo: nel 2016, guardando alla percentuale di donne e uomini che hanno concluso le sei maratone della Abbott World Marathon Majors, New York, Boston e Chicago vedono la partecipazione femminile tutta oltre il 40%. Londra ci va vicina (39%), Berlino invece si assesta su un rapporto uomini-donne che è analogo a quello di Roma e Parigi, ovvero circa 75-25. Tokyo è la maratona più “maschile”: quasi 80-20 la percentuale di uomini e donne.
Guardando poi alla distribuzione geografica dei partecipanti, secondo le cifre fornite dagli organizzatori - aggiornate da fonti ufficiali al 2 novembre - l’Italia sarà il paese più rappresentato a New York dopo gli Stati Uniti padroni di casa: quasi 3000 i nostri connazionali previsti alla maratona, 400 in più dei francesi. Più staccati inglesi e tedeschi.
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Vincitori e tempi
Fra le quattro categorie premiate (uomini, donne, carrozzina uomini e carrozzina donne) gli Stati Uniti sono il paese che ha vinto di più con 30 vittorie totali. Insegue il Kenya, che è fermo a 23. I due paesi staccano nettamente gli altri: terza in questa particolare classifica dei vincitori è la Norvegia, a quota 10, trascinata da Grete Waitz, 9 volte campionessa a New York.
L’Italia fa una bella figura: 4 le vittorie maschili, 2 quelle femminili, di cui una nella categoria paralimpica: a firmare l’impresa fu Francesca Porcellato nel 2001, edizione storica perché tenuta meno di due mesi dopo l’attentato dell’11 settembre. L’Italia ha un bottino totale di sei vittorie. Tre sono arrivate consecutivamente negli anni Ottanta: due grazie a Orlando Pizzolato (1984-1985) e Gianni Poli (1986). Un triplete iniziato con il tempo di vittoria più lento della storia della maratona di New York dal 1976 in poi, ovvero da quando la maratona uscì da Central Park. Per trovare un tempo vincente più alto di quello di Pizzolato (2 ore, 14 minuti e 53 secondi), infatti, occorre rifarsi all’edizione del 1975, quando l’americano Tom Fleming vinse in 2 ore 19 minuti e 27 secondi. Pizzolato vinse poi l’edizione 1985 con un tempo più basso di tre minuti, replicato praticamente in fotocopia da Poli l’anno successivo. Ultima vittoria italiana maschile nel 1996 con Giacomo Leone. Due vittorie anche fra le donne per l’Italia: la già citata Francesca Porcellato nel 2001 e Franca Fiacconi nel 1998.