Sono tre le aule del liceo Virgilio di Roma, insieme alla biblioteca e ad un laboratorio, che rimarranno chiuse nei prossimi giorni dopo il crollo di una porzione del tetto dell'istituto di via Giulia, uno dei più rinomati della capitale. "Non ci eravamo accorti di nulla, si sono staccate delle tegole e sono finite sul sottotetto ma nessun soffitto e stato danneggiato dal crollo, ci ha avvertito una persona che abita dall'altra parte della strada, si è affacciata dalla finestra ed ha visto il buco sul tetto", spiega all'AGI Carla Alfano, preside dell'istituto situato in centro a via Giulia.
Nessuno si è fatto male, dice la preside, le aule e la biblioteca che rimarranno chiuse sono quelle che insistono sotto alla porzione di tetto caduta, nessuno perderà un giorno di scuola, perché la dirigente troverà già da lunedì una sistemazione alternativa per gli alunni delle classi coinvolte. La scuola, a due passi dal Tevere e da Campo de Fiori, è divisa in due porzioni: una parte dell'istituto risale al Cinquecento, ed è quella che oggi ha subito il crollo, l'altra agli anni '30.
Lavori di consolidamento e all'impianto anti incendio
Il Virgilio aveva già fatto richiesta negli anni di intervenire per consolidare quella parte dell'edificio dove oggi è crollato il tetto. Come si vede dalla mappa interattiva sottostante, alcuni lavori ottenuti con i finanziamenti del pacchetto #Scuole Nuove - Sblocco Patto Province / Città Metropolitane 2015 (L. 190/2014 art. 1 c. 467), e riguardanti l'adeguamento dell'impiantistica e dei sistemi antincendio erano stati eseguiti e portati a termine a giugno 2016. Ma il tetto? "Da quanto mi risulta il Virgilio aveva già fatto richiesta negli anni di intervenire per consolidare quella parte dell'edificio dove oggi è crollato il tetto. Avevano inoltrato la domanda prima alla Provincia e poi alla Citta Metropolitana senza ottenere risposte soddisfacenti". Lo dichiara, interpellato dall'Agi, Mario Rusconi, presidente dell'Associazione Presidi Lazio. "Da mesi continuiamo a chiedere uno screening degli istituti cittadini per monitorare il livello di sicurezza - prosegue - in buona parte sono precedenti agli anni Settanta, quando non edifici storici come nel caso del Virgilio".
Cerca qui la tua scuola e verifica a che punto sono i lavori di ristrutturazione (mappa interattiva a cura di Formica Blu)
Edilizia scolastica, lo stato dell'arte in Italia
Quattro miliardi di euro sono stati spesi (per la precisione, sono 3.923.468.284,58 a metà settembre 2017) sulle scuole negli ultimi anni per metterle in sicurezza, migliorarle e adeguarle alle normative. E sono quasi 12mila gli interventi fatti, per un totale di poco più di 7.100 scuole interessate, molte delle quali hanno approfittato per fare più di un lavoro: dall’adeguamento sismico a quello energetico. È quanto emerge da un’inchiesta di AGI, che, dopo un accesso civico ai dati al Miur, ha elaborato (in collaborazione con l’agenzia di datajournalism Formicablu) le informazioni ricevute sui cantieri in corso e quelli completati assieme ad altri dati resi pubblici online dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Leggi il post di Riccardo Luna: Quanto sono fatiscenti le scuole italiane? Abbiamo trovato tutti i dati
I 12mila gli interventi fatti, per un totale di poco più di 7.100 scuole, rappresentano poco, se consideriamo che le scuole in Italia sono più di 42mila. E quindi ancora tanto rimane da fare soprattutto nelle regioni che, hanno una maggiore pericolosità sismica, secondo le stime dell’Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia, e cioè soprattutto nei comuni e nelle province del centro e sud Italia. La regione che ha realizzato più interventi, in numero assoluto, è la Lombardia (con 1145 edifici coinvolti), seguita da Calabria (686 scuole) e poi Sicilia (665), Puglia (662) e Veneto (602). Spicca la Campania per numero di interventi sugli stessi edifici, un dato che sembra fuori scala rispetto alle altre regioni (252 scuole con 1041 interventi).
Leggi il rapporto di AGI e Formica Blu sullo stato dell'edilizia scolastica in Italia