Rio de Janeiro - Militari che pattugliano strade e stazionano fuori dal parco olimpico, poliziotti in assetto antisommossa, traffico spesso paralizzato e viabilita' che continua a cambiare, navette per addetti ai lavori che partono puntuali ma che arrivano al sito di destinazione con abissale ritardo e soprattutto code in ingresso agli impianti dove si svolgono i Giochi. Siamo solo all'inizio ma l'Olimpiade di Rio de Janeiro e' tutt'altro che decollata sotto l'aspetto organizzativo. I militari a bordo dei loro mezzi che si muovono lungo le strade della Ciudad maravillosa danno una sensazione di imminente attacco. Certo, i ripetuti allarmi e le minacce terroristiche hanno fanno innalzare il livello di allarme tanto da far operare ben 85 mila uomini che sono il doppio di quelli di quattro anni fa a Londra quando comunque c'era gia' il rischio attentati. Questa mattina la coda per entrare al centro stampa principale di Barra era lunga causa il rafforzamento dei controlli operato proprio dagli uomini con le stellette. La linea olimpica delimitata da una striscia verde fuori dalla citta' viene rispettata ma il grande problema e' quando si deve raggiungere un sito all'intero della citta' come il Sambodromo degli arcieri oppure la zona del Maracana. Per entrare sia al Parco Olimpico di Barra che successivamente in una delle arene dove di svolgono gare e partite, i tempi d'attesa sono lunghissimi.
Famiglie con bambini, tifosi da tutto il mondo si devono armare di tanta pazienza e, centimetro dopo centimetro, avanzare sperando di arrivare puntuali all'inizio della competizione. Ci sono poi i temerari che, privi di biglietto, pur di entrare anche loro all'interno del parco e poter dire "c'ero anch'io" e respirare il clima di festa, si mettono in coda sperando nei bagarini. I controlli sicurezza e i pochi varchi causano l'effetto tappo e all'ora prevista di inizio sugli spalti sono presenti solo pochi intimi. Altro aspetto che difficilmente potra' migliorare e' quello dei trasporti perche' i lavori non sono ultimati e non saranno conclusi entro la fine dei Giochi. Al fine di velocizzare i mezzi autorizzati si fanno percorrere inutili chilometri in mezzo ai margini della favelas e quindi i tempi di viaggio si sono dilatati. La zona del Parco Olimpico e' un brulicare di persone ovviamente ma anche di notte. Volontari e addetti che si sobbarcano chilometri e ore di viaggio per ritornare a casa tra un mezzo di fortuna e l'altro. (AGI)