AGI - Le opere d’arte escono dai musei ed entrano in hotel. Questo è lo spirito che anima l’iniziativa “Arte fuori dal Museo” che vedrà opere statue e reperti archeologici in esposizione negli alberghi grazie all’accordo tra la Direzione generale dei Musei del ministero della Cultura, Federalberghi Lazio e LoveItaly. Dal 15 ottobre a Roma, presso la hall del Bettoja Hotel Mediterraneo all’Esquilino sarà visitabile la Dea Roma, statua romana di marmo del II secolo d.C., finora rimasta nei depositi del Museo Nazionale Romano. Il gruppo Bettoja Hotels ne ha finanziato il restauro, il trasporto e l’allestimento in una speciale teca protettiva nella hall dell’albergo.
Si tratta della prima delle iniziative previste dal progetto “Arte fuori dal Museo” avvalendosi della rete degli hotel della regione Lazio aderenti a Federalberghi, con l’obiettivo di rendere fruibili al pubblico opere che oggi sono conservate nei depositi dei musei. I contenuti e le modalità innovative del progetto “Arte fuori dal Museo” sono stati illustrati dal presidente del gruppo Bettoja Hotels Maurizio Bettoja, dal direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger, dalla vicepresidente di LoveItaly Tracy Roberts, dal coordinatore del progetto Carlo Felicioni, dal presidente di Federalberghi Lazio Walter Pecoraro, dal presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli. Al termine dell’esposizione al Bettoja Hotel Mediterraneo, prevista per 12 mesi, l’opera tornerà al Museo Nazionale Romano per una nuova collocazione nelle sale espositive. La copertura assicurativa del progetto “Arte fuori dal Museo” è offerta dal Gruppo MAG, storico broker assicurativo italiano, sponsor del progetto.
“I depositi dei musei conservano numerosi pezzi di grande interesse storico o rilevanza artistica; tuttavia, è utopistico immaginare che tutti possano essere sistematicamente esposti nei percorsi espositivi permanenti o anche attraverso forme di rotazione dei reperti o di mostre temporanee. Pertanto, sperimentare nuovi modi di presentazione delle opere, anche in luoghi finora non consueti - garantendone sempre la tutela e la conservazione - può contribuire alla messa in atto di una politica di fruizione dei beni culturali molto più ampia e capillare ed incentivare la frequentazione dei musei. Questo nuovo esperimento è certamente un ottimo esempio di collaborazione tra pubblico e privato” ha spiegato il cuore dell’iniziativa il Prof. Stéphane Verger, Direttore del Museo Nazionale Romano che finora ha custodito la Dea Roma.
Nel protocollo d’intesa è stato stabilito l’impegno della Direzione generale Musei a promuovere l’iniziativa “Arte fuori dal Museo” presso i musei statali di Roma e del Lazio. Analogo impegno è stato assunto da Federalberghi Lazio a promuovere l’iniziativa presso le imprese associate, attraverso le proprie quattro organizzazioni provinciali. Gli hotel saranno scelti dai musei in funzione sia del loro pregio storico e architettonico che delle condizioni di vigilanza e sicurezza offerte, oltre che dalla eventuale vicinanza topografica dell’hotel al museo. A LoveItaly spetta sia un ruolo di coordinamento generale dell’iniziativa che quello di svolgere ogni relativa attività di valorizzazione, anche con il coinvolgimento di soggetti terzi, d’intesa con la Direzione generale Musei o direttamente con i musei.
“Esplorare e attuare strategie innovative per rendere il patrimonio culturale accessibile a un pubblico sempre più ampio è al centro delle iniziative implementate negli ultimi anni dalla Direzione generale Musei per valorizzare e promuovere il Sistema museale nazionale e il patrimonio culturale italiano. Il recupero delle opere d'arte conservate nei depositi dei musei, realizzato attraverso interventi di restauro ed allestimenti in spazi pubblici inusuali, come quelli messi a disposizione dai grandi alberghi, rappresenta un significativo risultato della capacità di collaborazione tra le realtà attive sul territorio, siano esse pubbliche o private. Tali sforzi non solo aumentano la fruibilità delle opere da parte del pubblico, ma favoriscono la diffusione della cultura e l'educazione artistica nella comunità” ha detto il Prof. Massimo Osanna, Direttore generale Musei.
Entusiasmo anche dal mondo degli alberghi che salutano l’iniziativa che li vedrà coinvolti attraverso le parole di Walter Pecoraro, Presidente di Federalberghi Lazio: “Siamo orgogliosi di aderire a un progetto che esalta la valenza ed il significato del ruolo degli alberghi della regione: esporre opere artistiche ed archeologiche negli hotel del Lazio significa riconoscere loro la qualità di sedi privilegiate per la fruizione del bello e ci permetterà di regalare ai nostri ospiti e a tutti i cittadini esperienze uniche di contatto diretto con la nostra eccezionale tradizione artistica”.
E per Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, Presidente afferma: “Arte Fuori dal Museo è un esempio di come la collaborazione tra pubblico e privato possa portare a risultati di eccellenza: alla valorizzazione di tesori d’arte ‘dimenticati’ corrisponderà quella degli alberghi che li ospiteranno, celebrando un binomio, quello tra arte e turismo, che rappresenta la vera cifra di riconoscimento del brand Roma nel mondo".
L’esposizione della Dea Roma
L’idea di esporre un reperto archeologico presso un albergo è nata dalla vicinanza di Palazzo Massimo, una delle quattro sedi del Museo Nazionale Romano, al Bettoja Hotel Mediterraneo, uno dei più importanti esempi di architettura razionalista a Roma, dagli splendidi interni perfettamente conservati e restaurati. Fra questi, vi è la celebre hall, ambiente originale degli anni Quaranta. Avere accanto un museo è stato un fattore decisivo e di ispirazione per Maurizio e Massimo Bettoja, fra gli ideatori dell’iniziativa e da sempre forti sostenitori del patrimonio culturale italiano.
La dea, indentificata con una personificazione di Roma e del suo Impero, o del valore militare romano, indossa un elmo con pennacchio sui capelli raccolti, una corta tunica che lascia il seno destro scoperto e un mantello fermato sulla spalla sinistra da una fibula circolare. Il balteo (cintura a tracolla alla quale i soldati romani appendevano la spada) le attraversa il petto dalla spalla destra al fianco sinistro. Con la mano sinistra regge un’asta, mentre con la destra, ora perduta nonostante il puntello che la collegava alla coscia, sosteneva la corta e larga spada senza punta (parazonio) che i tribuni militari e gli ufficiali superiori portavano come segno di distinzione. Ai piedi calza gli "endromides" (stivaletti greci “da corsa”, usati specialmente per la caccia, aderenti alla gamba e aperti davanti con allacciatura intrecciata). La gamba sinistra aderisce a un tronco d'albero in funzione di sostegno. L’influenza della tradizione classica greca è visibile specialmente nel costume, ispirato alle raffigurazioni delle Amazzoni.
“La statua della dea Roma, dai depositi del Museo Nazionale Romano, si inserisce perfettamente sia artisticamente che concettualmente nell’albergo Mediterraneo, uno degli edifici razionalisti più importanti di Roma. Gli interni, ricchi di marmi e mosaici, hanno un tema ispirato alla mitologia e alla romanità, con le raffigurazioni di Ulisse ed il suo viaggio, di Prometeo, Nettuno ed Anfitrite, Polifemo, e la grande mappa del Mediterraneo, che la dea Roma richiama e riassume” così Maurizio Bettoja, Presidente Bettoja Hotels.
“Questa meravigliosa collaborazione restituisce oggi alla città tesori straordinari e dà l’opportunità a visitatori provenienti da tutto il mondo di lasciarsi affascinare da opere d'arte italiane poco conosciute. Ora, grazie a questa partnership con LoveItaly, associazione non profit dedita a valorizzare il patrimonio culturale italiano, questi tesori conquisteranno una nuova generazione di ammiratori” commenta Richard Hodges, Presidente di LoveItaly.