AGI - In occasione dei 90 anni di Sophia Loren la giornalista, scrittrice, opinionista e conduttrice televisiva Silvana Giacobini torna in libreria con una nuova edizione della sua biografia della diva: ‘Sophia Loren. Una vita da romanzo’ edita da Baldini+Castoldi. L’Agi l’ha incontrata per scoprire come è rinato questo testo e che rapporto si è creato negli anni tra la sua autrice e l’icona indiscussa della bellezza e del talento italiani.
‘Sophia Loren. Una vita da romanzo’ è un libro diverso da quello uscito qualche anno fa?
È stato aggiornato, rinnovato e arricchito da nuove immagini, ma ovviamente racconta sempre la storia della piccola Sofia Scicolone che diventa la famosissima Sophia Loren. Si parte addirittura dal periodo della gestazione della mamma Romilda, che nella lunga intervista che Sofia mi concesse accogliendomi nella sua casa di Ginevra ho scoperto essere stato già un frangente difficile e di sofferenza a causa del complesso rapporto che Romilda aveva con Riccardo, che l’aveva messa in cinta ma mai sposata. Oltre a non voler riconoscere sua sorella Maria, il padre di Sofia aveva infatti già ricominciato a comportarsi da serial lover quando la futura vincitrice di due Oscar era in attesa di venire al mondo. Sebbene mamma Romilda fosse così bella da aver vinto un provino ad Hollywood – dove non ebbe mai il premesso di andare dalla famiglia - come sosia della Garbo. ‘Sophia Loren, Una vita da romanzo’ potrebbe essere definito, come si usa adesso, un docu-romanzo, perché riporta fedelmente le mie indagini sulla vita della nostra attrice più nota al mondo con l’apporto della sua viva voce. Credo che questo aspetto lo renda unico, come a me pare sia stato il privilegio – riservato nei decenni a pochissimi giornalisti – di aver avuto la sua fiducia. Nel leggerlo Sofia mi ha poi rivolto il complimento più bello, riconoscendomi la capacità di aver saputo interpretare anche i suoi pensieri.
Qual è il suo rapporto con la Loren, siete amiche?
Anche se non ci sentiamo da tempo, definisco il nostro un rapporto bellissimo. Come ho detto, sono onorata della fiducia che mi ha concesso accogliendomi nella sua casa quando stavo scrivendo sulla sua vita. Anche se il mio libro non può tecnicamente definirsi una biografia autorizzata, non essendoci mai stato un contratto tra noi.
La leggenda dice che Alberto Sordi aveva una cotta per lei, Silvana: qual era invece il legame di Albertone con la Loren?
Più che di una cotta parlerei di un semplice corteggiamento, una forma di attenzione che credo Alberto riservasse praticamente a tutte le donne che incontrava. In realtà a me Sordi non interessava, ma mi ha raccontato un aneddoto su Sofia che riporto anche nel libro. In occasione di un festival cinematografico che si svolgeva a Mosca la Loren invitò per una spaghettata in albergo tutti gli attori italiani presenti, ma una volta arrivato nella sua suite Sordi intravide la pentola contente la pasta appoggiata nel bagno. Sicuramente era finita lì per una semplice ragione di spazio, ma fu sufficiente perché a un purista come lui passasse del tutto la voglia di spaghetti. Quella sera andò a letto senza cena.
Cosa rappresenta oggi la parabola della Loren?
Non può definirsi una parabola, perché Sofia è una stella che brilla da decenni nel firmamento dei divi, un’attrice che rimarrà per sempre nella storia del costume e del cinema italiano e internazionale. Basti pensare che ha diviso lo schermo con le star più celebri del suo tempo: da Gable a Grant, da Sellers e Brando, solo per citare i primi nomi che mi vengono in mente.
Quanto ha contato la sua figura nella costruzione del mito del Made in Italy?
Penso che abbia contribuito molto, anche se il concetto del Made in Italy è legato più alla moda e agli stilisti. Ma avendo indossato su tanti red carpet gli abiti di alcuni dei più grandi di essi, come Armani, Sofia ha saputo portare le luci del cinema anche sul genio della nostra creatività sartoriale. E poi lei è un simbolo di italianità: in questo è Made in Italy doc.
La Loren festeggerà il compleanno nella Sophia Loren Suite all’Antara Palazzo Naiadi di Roma, unica suite al mondo a lei dedicata: lei come celebrerà la ricorrenza?
Le manderò i miei auguri più affettuosi e sinceri dagli studi Rai de La vita in diretta, dove sono ospite fissa, e la sera dal programma Sottovoce di Gigi Marzullo, perché la amo dal profondo del cuore. E spero che dalla lettura del mio libro su di lei, scoprendo la devozione e lo spirito di sacrificio con cui è stata capace di rendere realtà il suo sogno di recitare, possono trarre forza e ispirazione tutti quei giovani che hanno a propria volta un sogno, ma anche la paura di non poterlo mai raggiungere.