AGI - A sorpresa, contro ogni pronostico, la Palma d'Oro della 77esima edizione del Festival di Cannes va alla commedia 'Anora' di Sean Baker. La giuria presieduta da Greta Gerwig (regista di 'Barbie') ha assegnato il premio per il miglior film alla divertente commedia del regista, sceneggiatore, montatore e produttore cinematografico statunitense attivo nel cinema indipendente.
'Anora' è la storia cruda e spesso esilarante di Ani, una spogliarellista di New York e del giovane figlio di un oligarca russo. I due si sposano per capriccio a Las Vegas, suscitando la furia dei parenti di quest'ultimo. Il film prende una piega comica quando un trio di mafiosi arriva a casa degli sposi. Secondo Sean Baker "siamo tutti affascinati" dal lavoro sessuale perché avviene "proprio sotto il nostro naso, che ce ne accorgiamo o meno". "Si può esplorare all'infinito", ha detto il regista, appassionato di personaggi imperfetti che affrontano gli stessi problemi di tutti gli altri. "Non posso limitarmi a raccontare la storia di una prostituta dal cuore grande", ha spiegato.
Quattro premi per la miglior attrice
La giuria ha assegnato il premio per la miglior attrice al festival di Cannes a ben quattro interpreti a pari merito: Adriana Paz, Zoe Saldana, Karla Sofia Gascon e Selena Gomez tutte per il film 'Emilia Perez' di Jacques Audillard. Karla Sofia Gascon, che ha iniziato la sua transizione di genere all’età di 46 anni, è la rivelazione di questo film in cui interpreta il ruolo principale, quello di una trafficante di droga che si sente profondamente donna e cambia genere. È la prima attrice transgender a vincere questo premio.
Plemons miglior attore
L'americano Jesse Plemons ha ricevuto il premio come miglior attore a Cannes per il suo ruolo in "Kinds of Kindness" del regista greco Yorgos Lanthimos. Non era presente sul palco per ritirare il premio. Nel film, Jesse Plemons, 36 anni, è manipolato da un subdolo Willem Dafoe: interpreta un normale dirigente la cui routine quotidiana va in fumo quando il suo carismatico capo gli chiede di compiere un atto irreparabile.
Premio speciale a Rasoulof, fuggito dall'Iran
Il 51enne regista iraniano Mohammad Rasoulof ha ricevuto a Cannes il Premio speciale della giuria per il suo film 'I semi del fico selvatico', dopo essere riuscito a fuggire clandestinamente dal regime degli ayatollaj. Il premio è un simbolo di sostegno agli artisti iraniani vittime della repressione e una consacrazione per un regista che ha sfidato la censura per decenni prima di rassegnarsi all'esilio.
"Permettetemi di rivolgere un pensiero a tutti i membri della mia squadra che non sono con me per festeggiare questo premio. Il mio direttore della fotografia, molti dei tecnici, che sono sotto pressione. Il mio cuore va soprattutto a loro", ha detto Mohammad Rasoulof ricevendo il premio. "La mia gente vive ogni giorno sotto un regime che l'ha presa in ostaggio", ha proseguito il regista, che ha voluto "rendere omaggio a tutte le giovani donne il cui sconfinato coraggio ha reso possibile questo film".
Girato clandestinamente, 'The Seeds of the Wild Fig Tree' ('I semi dell'albero di fico selvatico') è un thriller paranoico su un investigatore iraniano e la sua famiglia nel bel mezzo di una repressione delle proteste anti-regime. Il regista ha intrecciato il suo film con una grande quantità di filmati amatoriali e di social network di manifestazioni studentesche, donne che bruciano il velo in pubblico e brutalità della polizia. Il film, che si ispira all'esperienza carceraria di Rasoulof, è un atto politico contro la dittatura e rende omaggio al movimento "Donne, vita, libertà".
Nato nel 1972 nella città sud-occidentale di Shiraz, Mohammad Rasoulof è stato a lungo nel mirino delle autorità, che lo hanno condannato per "propaganda contro il regime", lo hanno sottoposto a numerosi interrogatori e lo hanno regolarmente privato della libertà di movimento e di lavoro.
Palma d'Onore a Lucas
La cerimonia di chiusura della 77esima aveva preso il via con la consegna della Palma d'Onore al regista di "Guerre stellari", George Lucas, la seconda dopo quella assegnata in apertura a Meryl Streep.