La filosofia di costruire l’oggi

Marco Piscitello
Francesco Verde
di lettura
Emilia del Franco

La storia della casa editrice ha radici lontane: già mio nonno Costantino, appassionato bibliofilo, oltre a raccogliere una grande quantità di libri, aveva pubblicato nell’immediato dopoguerra, con la sua private press Philobiblon, alcuni testi. Bibliopolis è stata poi fondata nel 1976 a Napoli da mio padre Francesco del Franco, laureato in fisica, e mia madre Nella Castiglione Morelli, archeologa, il cui impegno congiunto ha determinato fin da subito la compresenza di mondo classico e fisico nel nostro catalogo. Gli interessi della casa editrice sono sempre stati rivolti alla filosofia e alle scienze della natura, nella convinzione dell’importanza del legame esistente tra le due sfere. Legame che nel Ventesimo secolo si è in parte perso, anche per il settorialismo e la specificità delle singole branche di studio.
Qual è il ruolo di una casa editrice come la sua in tempi tanto difficili per il mercato del libro da costringere molti editori, anche prestigiosi, piegarsi a scelte non sempre coerenti pur di sopravvivere.
Bibliopolis è nata in un’epoca in cui erano di gran lunga più ampi gli spazi per l’editoria di cultura tesa a pubblicare opere di non facile commercializzazione. Il mondo - e con esso il mercato dei libri - è cambiato moltissimo da allora, ma noi cerchiamo di continuare a perseguire il valore culturale. La nostra piccola realtà ha un carattere artigianale, più che imprenditoriale.
Quali sono i progetti futuri di Bibliopolis?
Nei prossimi anni porteremo a compimento due importanti impegni finanziati dal Ministero della Cultura: le edizioni nazionali di Croce e di Labriola. Tra gli altri progetti, mi piace segnalarne uno su Gustav Herling, di cui abbiamo da poco dato alle stampe l’intera pubblicistica abbracciando in due volumi oltre 50 anni - dal 1944 al 2000 - di collaborazione con varie testate italiane. Ora stiamo preparando una selezione di questi articoli incentrati sull’Europa dell’Est, che mostrano la lungimiranza - se non proprio chiaroveggenza - di Herling e aiutano a comprendere la situazione in cui siamo precipitati con la guerra in Europa. Cito solo un titolo a riprova dell’attualità di questi testi: ‘L’Ucraina non vuole scomparire’, che risale al 1969! Per il futuro bisognerà guardare all’innovazione e alle sfide del digitale: con le nuove tecnologie legate all’A.I. si iniziano ad esempio a leggere papiri che prima non era possibile srotolare. La nostra casa editrice pubblica da oltre 40 anni i testi di quelli ritrovati nel Parco Archeologico di Ercolano, e queste innovazioni aprono inediti orizzonti che speriamo siano di stimolo a continuare gli scavi e ritrovare altre parti della biblioteca sepolta della Villa dei Papiri che ha svelato al mondo la filosofia epicurea.
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