Nei quattro capitoli che compongono il breve saggio in uscita il prossimo 24 maggio, Moriggi e Pireddu ripercorrono la storia che conduce alle attuali reti generative - fatta di idee, scoperte, illusioni, primavere e inverni della ricerca, da Giordano Bruno a Pac-Man - illustrando in modo accessibile e rigoroso le logiche e gli utilizzi concreti degli strumenti che sempre più si utilizzano e si utilizzeranno per produrre contenuti di ogni tipo (testuali, iconografici, multimediali.).
Attraverso un inquadramento teorico, gli autori mirano a far comprendere meglio l’IA e le sue ricadute reali nella quotidianità, alla ricerca di una perfetta sintesi tra timori e speranze relativi alla presenza sempre più pervasiva di queste tecnologie nel nostro vissuto. Obiettivo degli autori è, infatti, da un lato raffreddare i facili entusiasmi di chi crede in un futuro roseo in mano alle macchine, dall’altro, spegnere sul nascere i timori dei tecnoscettici.
Le reti generative, rappresentano infatti una svolta radicale: creano contenuti originali e sfidano la tradizionale distinzione tra ideazione umana e produzione tecnologica, sollevando interrogativi sul confine che delimiterebbe (e tutelerebbe?) l’opera di una intelligenza umana da quella di una intelligenza «artificiale»: sfidare i fantasmi che aleggiano attorno all’IA significa dunque confrontarsi con noi stessi e con i nostri pregiudizi sulla tecnologia, ma ancor prima sui valori entro i cui confini continuiamo a custodire la specie umana come una reliquia.
Ma fare i conti con i fantasmi significa anche (e, forse, soprattutto) imparare a vedere nelle tecnologie - e nelle paure che generano - il riflesso di un’umanità timorosa di navigare in un mare sconosciuto e al contempo cosciente del fatto che - come avrebbe detto Giordano Bruno - a una nuova visione del mondo deve per forza corrispondere una nuova visione dell’uomo. Imparare a (con)vivere con le reti generative è il dovere di chi - da concreto umanista - cerca categorie e tattiche che lo aiutino a studiare la storia di quel futuro ignoto e incerto che ci attende.