"L'isola è sempre un principio di composizione e invenzione, il luogo ideale per tessere relazioni: si parte, si arriva. Ci invita ad attraversare il mare circostante, a toccare altre terre", ha dichiarato in un comunicato stampa la direttrice della Biennale maltese, Sofia Baldi Pighi.
L'evento, dal tema "Insulaphilia", si svolgerà dal 13 marzo fino al 31 maggio in tutto il Paese, dall'isola paradisiaca di Gozo alla capitale La Valletta, Patrimonio dell'Umanità dal 1980.
La prima edizione avrà solo otto padiglioni nazionali, in cui ogni Paese espone le proprie riflessioni artistiche, e tra questi ci sarà quello della Spagna, commissionato da Ángel Moya García e firmato da Avelino Sala con il titolo "No One is an Island".
Situata nella città di Calcara, l'installazione spagnola riflette sul concetto di identità in una dimensione "multipla e plurale", con l'isola come asse di scambio con altre culture "senza limiti, paura o rifiuto".
Allo stesso modo, tra i circa 70 artisti, alcuni proverranno dall'America Latina, come Luz Lizarazo, che rappresenterà la Colombia con l'opera "Mi cuerpo dice la verdad", ispirata a Santa Águeda e che tratta del "significato culturale e spirituale contraddittorio dei seni delle donne", e "Mi cuerpo dice la verdad", ispirata a Santa Águeda, che tratta del "significato culturale e spirituale contraddittorio dei seni delle donne".
Parteciperanno anche l'artista cubana Tania Bruguera, il messicano Pedro Reyes, la cilena Cecilia Vicuña, la salvadoregna Guadalupe Maravilla, la peruviana Andrea Ferrero e il brasiliano Daniel Jablonski con i loro rispettivi progetti. In questo modo, con la visione di artisti provenienti da tutto il mondo, l'isola europea, al centro della rotta migratoria del Mediterraneo, difenderà "l'importanza di riconoscere l'ibrido all'interno della propria cultura", come si legge nel manifesto di questa "Insulaphilia".
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