AGI - Un ritorno a casa per Daniel Rizzo, il pittore figurativo sardo che a inizio febbraio ha inaugurato a Olbia la mostra “Le illusioni perdute”. Si tratta di una ventina di opere, tra ritratti e nature morte, permeate di un sentimento rimbaudiano, come scrisse il critico d’arte romano Luca Gatta in riferimento allo stile trasgressivo del poeta maledetto francese. Rizzo, classe 1956, ha vissuto per 38 anni a Milano dove ha studiato pittura all’Accademia di Brera con il maestro Fabro, vera icona italiana dell’Arte povera, ed è stato a lungo illustratore del programma Rai per bambini L'Albero Azzurro, in cui dava forma alle parole del narratore.
Nel 2015 è rientrato in Sardegna e vive a Golfo Aranci, vicino a Olbia. "É bello 'perdere l’illusione' che la tua pittura interessi tutti!", commenta sarcasticamente Rizzo all'AGI parafrasando il titolo della personale ospitata a Il Magazzino, in Via Sicilia, in cui emerge la ricerca del colore e la sua grande passione per la luce. Si tratta quasi interamente di opere di collezionisti privati che hanno prestato i loro pezzi per l’esposizione. "L'Arte figurativa è tornata in auge", dice la curatrice Daniela Cittadini, direttrice del Movimento Arte Design (Mad), "e la pittura dal rigore morandiano permeata di una 'metafisica pop' di Rizzo ne è la conferma".
Daniel Rizzo stesso è parte integrante del Mad e con Daniela Cittadini ha partecipato alle due edizioni del “Marconi Day” di Golfo Aranci, esponendo i suoi lavori al pubblico. La mostra è realizzata in collaborazione anche con l'Anpi. L'arte di Rizzo spazia dall'acrilico ai colori a olio, di cui apprezza il modo in cui si creano sfumature e ombreggiature. Lo scorso anno, durante l’evento Mad “Art Comedian”, ha esposto le illustrazioni dedicate alle fiabe realizzate a Milano negli anni ’90, aggiungendo la più recente illustrazione dedicata alla Fiaba “La Banda delle Spettinate“.
Recentemente ha condotto il ciclo di incontri “Vissi d’Arte vissi d’Amore - Viaggio immaginario tra arte moderna e contemporanea" in cui ha fatto il professore si divertendosi a disegnare sulle lavagne cancellabili. "Dipingere per me è come respirare", ha affermato in una recente intervista.