AGI - Il belcanto lirico italiano da oggi è patrimonio immateriale dell'umanità dell'Unesco. Rientrerà cioè nella lista di quelle tradizioni culturali che l'Unesco s'impegna a salvaguardare nell'ambito dei suoi sforzi per promuovere e la diversità e il patrimonio culturale in tutto il mondo. La notizia non poteva arrivare in un momento più indovinato, ovvero alla vigilia dell'inaugurazione della stagione del teatro La Scala di Milano, da oltre due secoli il tempio della lirica che tutto il mondo ci invidia.
In attesa dell'opera inaugurale - il Don Carlo di Verdi - domani sera, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha dato voce alla propria soddisfazione evidenziando ai microfoni di Rai Radio Uno il "grande riconoscimento" ricevuto e di cui il Paese deve essere orgoglioso: "è un fatto storico", ha affermato.
Sangiuliano ha sostenuto e portato avanti la candidatura del canto lirico italiano a patrimonio immateriale dell'umanità. Una candidatura che era stata avanzata nell'aprile del 2022, dall'allora ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e dal Sottosegretario Lucia Borgonzoni, e che la sessione competente del comitato, riunita a Kasane, ha evidentemente riconosciuto come una delle espressioni culturali più autentiche e originali del Bel Paese.
"Il canto lirico in Italia è un modo di cantare fisiologicamente controllato che esalta la potenza della voce in spazi acustici come anfiteatri e chiese - ha spiegato l'Unesco in una nota - È associato a specifiche espressioni facciali e gesti del corpo e prevede una combinazione di musica, dramma, recitazione e messa in scena. "È un mezzo di libera espressione e di dialogo intergenerazionale e il suo valore culturale è riconosciuto a livello nazionale e internazionale", conclude l'organizzazione.
Ma non c'e' solo il canto lirico italiano tra le 'new entry' nella lista del patrimonio immateriale dell'umanità stilato dall'Unesco, Nella riunione di oggi in Botswana e' stato deciso di includere anche piatti prelibati come il ceviche peruviano o la Man'ouchè libanese e la musica, come il bolero cubano e messicano. Sono molte le realtà culturali riconosciute peculiari dalla 18esima commissione dell'Unesco, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, e tra queste alcune sono transnazionali, come l'arte del vetro lavorato a mano la cui candidatura era stata proposta da Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria e Spagna, e altre estremamente locali, come la tessitura a motivi Naga del Laos o quella del perizoma in Costa d'Avorio o la costruzione di barche di legno in Martinica. Altre particolarità entrate per la prima volta nella lista sono l'Elechek, il tradizionale copricapo cilindrico indossato dalle donne in Kirghizistan o la danza Garba dello stato indiano del Gujarat.
Interessante notare che anche la pratica stagionale della transumanza, con la migrazione delle greggi da un pascolo all'altro, è rientrata a pieno titolo nella lista Unesco del Patrimonio immateriale. Una pratica, sottolinea l'Unesco, presente in almeno una decina di Paesi incluso l'Italia, la Francia, l'Albania, la Croazia e la Grecia.
Come era stato annunciato, la sessione del comitato, che si sta tuttora svolgendo a Kasane, in Botswana, si chiuderà domani, 7 dicembre. Da lunedì i membri della commissione sono stati impegnati nell'esaminare le candidature per l'iscrizione di 55 pratiche culturali presentate in tutto da 72 Stati membri.