È morto lo scrittore ceco di fama mondiale Milan Kundera, autore di "Joke", "L'insostenibile leggerezza dell'essere" e "Amori ridicoli". Lo ha annunciato la tv ceca.
Era nato a Brno il 1 aprile 1929: grazie a suo padre che era direttore dell'Accademia musicale di Brno, la JAMU, e un noto pianista, studiò pianoforte e la passione per la musica tornerà spesso nei suoi testi letterari. Sempre da giovane, era appassionato di poesia e ha collaborato a varie riviste letterarie. Ma poi si laureò alla Scuola di Cinema, la FAMU, dove in seguito tenne corsi di letterature comparate.
Risale al 1948 la sua iscrizione al Partito comunista, ma dopo appena due anni, a causa di alcune critiche da lui espresse alla politica culturale del paese, ne fu espulso salvo poi essere riammesso nel 1956.
La sua influenza crebbe, e diventò un punto di riferimento importante nelle discussioni politiche di quegli anni. Ma poi nel 1968 si schierò apertamente a favore della cosiddetta "Primavera di Praga", e fu per questo costretto a lasciare il posto di docente e, nel 1970, venne nuovamente espulso dal partito. Nel 1975 emigrò in Francia, ove ha insegnato alle università di Rennes e di Parigi: viveva tuttora nel paese d'Oltralpe con la moglie Vera Hrabanková.
Nel 1979, a seguito della pubblicazione de Il libro del riso e dell'oblio, gli fu tolta la cittadinanza cecoslovacca. Nel 1981, grazie a un interessamento da parte del presidente francese François Mitterrand, ottenne quella francese. Nel 2008 un documento rinvenuto a Praga negli archivi della Polizia e ritenuto attendibile testimonia di una sua delazione, nel 1950, nei confronti di un ventenne impegnato in un'ingenua operazione di "spionaggio" tra Germania Ovest e Cecoslovacchia; il giovane venne poi condannato a 22 anni di lavori forzati. Kundera ha sempre negato ogni responsabilità nella vicenda.
Dopo la Primavera di Praga le sue opere vennero proibite in Cecoslovacchia; i suoi romanzi più recenti li ha scritti in lingua francese e non ha concesso a nessuno i diritti di traduzione in lingua ceca. Per questa ragione, l'autore ha subito forti critiche in patria, persino negli ambienti del dissenso, sin dall'atto della pubblicazione nel 1984 del suo più clamoroso successo, L'insostenibile leggerezza dell'essere, in Francia. Bisognerà attendere sino al 2006 affinché Kundera dia il permesso di pubblicazione del romanzo anche nella Repubblica Ceca, tramite un'edizione anastatica di quella pubblicata in ceco a Toronto già nel 1985. Tra i molti riconoscimenti ricevuti da Kundera ci sono: il premio Mondello del 1978 e il Gran premio di letteratura dell'Accademia francese del 2021.
Le sue opere
Per tutti era ed è stato non solo l'autore ma l'essenza stessa dell'"insostenibile leggerezza dell'essere", il romanzo pubblicato in Italia da Adelphi che gli ha dato notorietà e un clamoroso successo, uscito senza troppa enfasi pubblicitaria nel 1984, seguito da "L'immortalità", del 1990, in cui ha affrontato i temi dell'attualità politica e sociale del suo paese d'origine, la Cecoslovacchia, inserendoli in quella vasta problematica della condizione dell'uomo moderno stretto com'e' nei suoi enigmi, materiali, esistenziali, filosofici.
E nella contraddizione dell'Insostenibilità dell'esistenza, racchiusa proprio nella continua antinomia d'una vita lieve zavorrata da un pesante fardello. Come si fa a esser lievi e soffocati insieme? Quasi una contraddizione in termini.
Eppure la complessità di quel romanzo fece capire ai più l'importanza di doversi interrogarsi sul senso dell'essere dentro una vita che fugge e ci sfugge di continuo, perché vissuta prigionieri della frenesia di quel tritacarne che è poi la Storia, con i suoi fatti, i suoi avvenimenti, i suoi incidenti, che non si ripetono mai nello stesso modo, uguali a se stessi.
Uno scrittore sempre attuale, che ci parla di libertà e riscatto, dalla Primavera di Praga, nata come di forma di resistenza contro l'occupazione sovietica il 20 agosto del 1968, idealmente fin quasi alla guerra in Ucraina scoppiata il 21 febbraio 2022, con la resistenza di Kiev contro l'invasione del Donbass da parte della Russia di Putin. Come un poeta di un eterno presente stretto nell'antinomia guerra-resistenza.
La lotta per la libertà come filo rosso dell'"insostenibile leggerezza dell'essere" sempre combattuto tra accettazione ed eresia, tra acquiescenza e ribellione, tra il continuare a vivere dove si è nati e l'impossibilita' di poterlo fare, costretti a scegliere l'esilio, anche e non solo esistenziale, come lui fece trasferendosi nel 1975 a Parigi, eleggendola come suo domicilio dopo che gli venne tolta la cittadinanza ceca dal governo.